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Distrarsi (dal leggere) è una nostra scelta

Mi è capitato di leggere la traduzione di un articolo di Hugh McGuire su Medium. Si intitola Perché non riusciamo più a leggere? e, visto che l’autore vive e lavora con i libri, vale sicuramente la pena dargli una letta.

McGuire si lamenta di leggere meno libri. In realtà non è che McGuire leggesse meno in assoluto. In realtà leggeva anche più del passato. Solo che erano letture brevi, brevissime: Twitter, Facebook, una mail di lavoro, un articolo che neanche finiva. E’ una situazione comune, anch’io mi ci son trovato per un breve periodo. Il fascino della novità con i social network o delle chat di gruppo su WhatsApp all’inizio mi portava a vivere la stessa situazione. Poi, semplicemente, ho deciso di non farmi distrarre così facilmente. Social network, chat e quant’altro non sono cose urgenti. Solo una telefonata lo è sicuramente. E, senza problemi, ho ripreso a leggere concentrandomi ed infischiandomene delle distrazioni. La modalità “non disturbare” di iOS aiuta indubbiamente.

Per McGuire c’è un problema in più: le mail di lavoro. Le aziende ci hanno dato uno smartphone. Ci siamo illusi fosse un benefit. Invece ci spinge a lavorare anche fuori orario. Ma, anche lì, la scelta è sempre la nostra. Basta decidere di non farsi seguire dal lavoro. Magari all’inizio al nostro capo “drogato” dal lavoro sembrerà strano. Poi se ne farà una ragione e smetterà anche di inviare mail di notte o nel weekend.

Mi rendo conto che per quest’ultima vittoria però serve avere molto carattere. Neanche immaginate quante persone ho visto in ferie, anche all’estero, leggersi le mail di lavoro facendo finta che fosse una cosa di poco conto…

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