Ho comprato il libro perchè incuriosito dall’intervista fatta da Fazio a Calasso, l’autore, nella trasmissione Chetempochefà.
Non è un romanzo, ma nemmeno un vero saggio. E’ un insieme arioso di personaggi che ruotano intorno a Baudelaire. Scrittori, pittori, critici. E’ un affresco della Parigi del Secondo Impero, della vita che la anima e del moderno che lì nasce e di lei si nutre. Moderno di cui Baudelaire è archetipo e primo fondatore.
Di Baudelaire in fondo ritroviamo Il Cigno e l’unica sua opera in prosa, la descizione di un sogno. Tutto il resto è ciò che ha influenzato o che è stato influenzato da questo grande artista.