Oggi il Comune di Roma ha candidato la città ai giochi olimpici del 2024. Io non faccio parte dei soliti pessimisti, di quelli che dicono “no” a tutto così, tanto per partito preso. Io lo so che l’Expo a Milano sta’ portando turismo e ricchezza. Come so che le Olimpiadi a Roma sarebbero un volano eccezionale per ridisegnare la città. Però occorre fare qualche riflessione.
Perché è vero che la città ha un disperato bisogno di essere stravolta e ridisegnata e che i Giochi Olimpici sono un’occasione più unica che rara per farlo. Ma prima bisognerebbe capire se esistano capacità e progettualità per ottenere qualche risultato concreto.
Capacità e progettualità non sono cose che si improvvisano da un giorno all’altro. Prima di lanciarsi in un’avventura così impegnativa, si dovrebbe aver già dimostrato di saper incidere sui problemi concreti della città.
Roma soffre di una crescita urbana convulsa e disastrosa. Non smetterò mai di ringraziare i signori Rutelli e Veltroni per il loro fondamentale apporto ad acuire questa originale scelta per lo sviluppo cittadino. Ho paragonato in passato la città ad una ciambella. Un centro vuoto, fatto di uffici pubblici e privati, circondato da periferie sovrappopolate e pessimamente collegate. Lo so, è una rappresentazione molto schematica. Ma per la maggioranza della popolazione questa rappresentazione è la dura realtà da affrontare ogni giorno, in automobile o sui mezzi pubblici.
Vivo a Roma dal 1991. Rammento che già al tempo esisteva questo progetto per la Metro C, la terza linea metropolitana della Capitale. Ancora oggi, e siamo nel 2015, la linea è in costruzione, con Via dei Fori Imperiali trasformata in un cantiere, ma senza alcun termine certo per la fine dei lavori e l’inaugurazione dell’opera. Sempre in quegli anni vidi un bel progetto per spostare i cavalcavia della Tangenziale che attraversano il Quartiere di San Lorenzo per farli passare sulla linea ferrata adiacente, anziché tra i palazzi. Ma la Tangenziale ancora passa davanti i balconi di quegli edifici.
Questa giunta, quella Marino, ha già fatto i suoi annunci in pompa magna: il nuovo Stadio della Roma, per esempio.
Un progetto con così tante criticità: uno svincolo dalla Roma-Fiumicino, un ponte sul Tevere ed un adeguamento delle due vie, l’Ostiense e la Via del Mare. Avete visto qualche lavoro in corso d’opera? Tranquilli, c’è tempo… E che fine ha fatto il progetto del nuovo Ponte della Scafa, che doveva aver già raddoppiato la capacità del vecchio ponte ed invece è finito nel dimenticatoio? E che fine hanno fatto i tanti progetti per adeguare l’urbanistica di Roma alle sue esigenze presentati negli ultimi anni?!?
Se il Comune desse buona prova di capacità realizzativa, allora sì, ci sarebbero buoni argomenti per la candidatura di Roma alle Olimpiadi. Ma finché non sarà così, sarebbe saggio limitarsi a far brutta figura con la sola opinione pubblica interna, dispensando quella mondiale da tali crucci.