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NASA in cerca di fondi?

La NASA l’altro giorno ha indetto una conferenza stampa per annunciare una notizia sensazionale. La scoperta del primo pianeta extrasolare di tipo terrestre orbitante intorno a una stella simile al Sole e alla distanza giusta per avere, o aver avuto, acqua liquida. Che a leggerla così è una notizia da togliere il fiato. Poi ad approfondirla le cose cambiano non di poco. Soprattutto alla luce delle frasi utilizzate dalla NASA stessa per annunciare la conferenza stampa.

Astronomers are on the cusp of finding something people have dreamed about for thousands of years

Da una frase del genere mi sarei aspettato molto di più. O comunque qualcosa di più concreto di quello che è venuto fuori dalla conferenza stampa. Sono frasi che mi aspetterei per la scoperta di vita su Marte! Vediamo comunque di che parla l’annuncio e perché alla fine, sebbene si tratti di una scoperta notevole, non sia meritevole di così tanto clamore.

L’autore della scoperta è il telescopio spaziale Kepler. Meno famoso di Hubble non ha il compito come questo di scattare foto mozzafiato dello spazio profondo, ma quello proprio di scoprire pianeti extrasolari. Kepler è in grado di misurare variazioni di luce dell’ordine di poche decine di parti per milione. Il transito di un pianeta delle dimensioni della Terra di fronte ad una stella delle dimensioni del Sole, visto da alcuni anni luce di distanza, sarebbe identificabile come una diminuzione di luminosità della stella di poco meno di 100 parti per milione. Molto poco ma sufficiente per essere rilevato da Kepler. Kepler finora ha identificato circa 4500 pianeti orbitanti intorno alle loro stelle.

Per la prima volta però intorno alla stella Kepler-452 è stato osservato un pianeta poco più grande della Terra, chiamato Kepler-452b, ad una distanza del 5% maggiore rispetto a quella tra il nostro pianeta e il Sole. Kepler-452b è più grande della Terra del 60%, ha un anno che dura 385 giorni e sia lui che la sua stella sono più anziani della Terra e del Sole.

Se il sistema Kepler-452 non fosse a 1400 anni luce da noi (nella Costellazione del Cigno per la precisione) sarebbe interessantissimo approfondirne la conoscenza ed esplorarlo. Ma la distanza è abissale. E difficilmente riusciremmo a sapere molto di più su questo pianeta quasi gemello della Terra.

Ma il vero motivo per cui l’annuncio della NASA sarebbe dovuto essere meno clamoroso lo potete intuire dall’immagine che vedete sopra. Nella fascia di abitabilità di una stella possono trovarsi pianeti molto diversi. Nel Sistema Solare c’è la Terra, dove la vita è fiorita. Ma anche Venere e Marte dove di vita finora non è stata trovata traccia. Annunciare la scoperta di una Nuova Terra (onother Earth), quando Kepler-452b potrebbe essere un pianeta dal clima simile a Venere o a Marte lo trovo sinceramente eccessivo. Vien da pensare che tra il successo della missione New Horizons e questa scoperta – comunque interessante – la NASA stia facendo battage mediatico per ottenere maggiori finanziamenti dal governo statunitense. E magari non è neanche una strategia così sbagliata… 🙂

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