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Overcast ed il genio pigro

Marco Arment è un genio pigro. E’ un genio perché nella sua professione di sviluppatore ha innovato dove nessuno aveva visto spazio per farlo. Genio perché ha inventato il sistema di read later con Instapaper: invii al servizio un articolo dal browser e lo potrai leggere con comodo tramite un’app senza più necessità di collegamento ad internet. Genio perché ha reso utile l’app Edicola di iOS su iPhone con The Magazine, raccolta di selezionati articoli sul mondo tech con una resa tipografica leggibile sullo schermo di uno smartphone. Pigro perché dopo un po’ si stanca delle sue creature, soffre la concorrenza ed è costretto a venderle per poter riprendere ad innovare. E adesso è il turno di Overcast.

Overcast

Parliamo di un client per podcast. Mercato saturo ed affollato su iOS. Stretto tra l’approssimativa app gratuita di Apple e l’ottimo (ed affermato) Instacast di Vemedio. Come fare a penetrare un mercato già saturo?

Come dicevo, sebbene pigro, quando si cimenta con una sfida Arment dà il meglio di se. Per ottenere visibilità Overcast è gratuita e pienamente funzionale. Si possono sottoscrivere tutti i podcast che si vuole ma è necessario un app purchase per sbloccare alcune features. Alcune sono banali: la possibilità di scaricare i podcast da rete cellulare o lo sleeper timer. Altre due sono molto interessanti ed uniche.

Voice Boost. Un equalizzatore che tenta di rendere più uniforme l’audio dei podcast. Poco utile nel caso di podcast professionali. Ma io spesso ascolto podcast amatoriali e non tutti sono in grado di fornire una qualità audio adeguata!

Smart Speed. Le registrazioni audio sono piene di pause. Se volessimo minimizzare i tempi di ascolto dovremmo quantomeno portare a 2x la velocità di riproduzione. Trasformando le voci degli speaker in quelle di strani androidi. Arment implementa un algoritmo che minimizza le pause nelle conversazioni accelerando leggermente la velocità di riproduzione, senza arrivare però ad alterare la voce. Nell’immagine sopra la velocità è aumentata per un breve periodo ad 1,24x per accorciare una pausa di circa tre secondi appositamente fatta per testare la funzionalità. E vi assicuro che non si perde la naturalezza delle voci. Strepitoso!

Entrambe possono essere attivate per 5 minuti nella versione gratuita per poterle provare!!!

L’app è ancora da perfezionare – manca la possibilità di ascoltare in streaming o la possibilità di accedere alle classifiche dei podcast in lingua italiana. Ma con iOS 8 verrà aggiornata in maniera più completa – l’algoritmo di Smart Speed avrà bisogno di un’API di iOS8 per lavorare anche sullo streaming. Graficamente è gradevole e curata. Stile scarno in linea con quello di iOS 7 con alcune chicche, come la barra di equalizzazione animata sotto il podcast. Al momento non esistono versioni per iPad o Mac – al momento però – comunque esiste una versione web che ci permette di ascoltare i podcast in un browser. Per utilizzare l’app bisogna necessariamente registrarsi con un account su overcast.fm. Questo perché i server di Overcast si prenderanno carico di tenere aggiornati i nostri abbonamenti, così da risparmiare la batteria del nostro smartphone ed il nostro traffico dati.

PS

Visto che iPhone 4 non verrà supportato da iOS 8, su tale dispositivo Overcast è pienamente funzionante e gratuito. Arment non se l’è sentita di chiedere soldi ad utenti che non supporterà più a breve. Tanto di cappello! E per non farsi mancare nulla, in Overcast non compare il classico avviso che ci chiede di recensire l’app sull’iTunes Store. Se volessimo farlo troveremmo un apposito link nel pannello delle impostazioni!

PPS

Arment ha implementato una funzione di pubblicazione passiva su Twitter. Cliccando la stellina su un episodio che si stà ascoltando, automaticamente lo consiglieremo con un tweet. Questi consigli poi vengono utilizzati per la sezione Recommendations from Twitter per farci scoprire nuovi podcast. Oddio, forse la stellina non è il simbolo grafico migliore visto che nell’immaginario collettivo è ormai associata ai preferiti.

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