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smartwatch e phablet, accoppiata vincente

Ieri si è tenuto l’atteso keynote di Apple. L’azienda di Cupertino in un colpo solo è entrata in due mercati. Con iPhone 6 Plus in quello dei phablet, queste vie di mezzo tra uno smartphone ed un tablet tanto apprezzate da molti. Con Apple Watch in quello degli smartwatch.

iphone6

Due prodotti diversi che personalmente non mi attirano molto. Anche se proprio stamane stavo pensando che solo combinati abbiano un senso. E ora vi spiego il perché.

 

reachability

La rincorsa agli schermi più grandi è in atto da tempo nel settore. Apple da ieri si accoda alla tendenza e supplisce all’impossibilità di coprire con una sola mano tutto lo schermo con una soluzione elegante: un doppio tap sul pulsante home e lo schermo scorre verso il basso. Utile, anche se reputo che un telefono di quelle dimensioni resti comunque difficilmente gestibile con una sola mano.

apple_watch

Dall’inizio del 2014 abbiamo assistito al proliferare degli smartwatch. Samsung, Motorola, LG, Apple. Tutti a rincorrersi l’un l’altro per presentare orologi evoluti capaci di contarci il battito del cuore, guidarci verso una destinazione e, fondamentalmente, riprodurre le funzioni dello smartphone. Perche?!? Ha senso un dispositivo con uno schermo così piccolo?!?
Ha senso solo in considerazione di un fattore: la dimensione dello schermo dello smartphone che utilizziamo.
Personalmente svolgo un lavoro che mi costringe ad essere sempre in mobilità. Prediligo smartphone con schermi contenuti. Ho un iPhone 4S con uno schermo da 3,5″ e se dovessi comprarne uno nuovo opterei – storcendo un po’ il naso – per l’iPhone 6 da 4,7″.  Poi in borsa ho sempre un iPad per leggere i miei ebook. Il fatto che la mia scelta cada sui dispositivi Apple è relativa in questo ragionamento. Tutti i produttori di dispositivi con sistema operativo android o windows coprono le dimensioni che reputo ideali per i miei bisogni: uno smartphone da utilizzare con una sola mano ed un tablet della dimensione giusta per leggere libri o pagine web senza limiti claustrofobici.
Il grosso degli utenti però segue una strada diversa. Come insegna il Galaxy Note, ormai è il phablet a farla da padrona nelle vendite. Un tablet a dimensione ridotta che può anche telefonare – meglio se con un auricolare, perché in effetti è imbarazzante vedere persone con una patacca così grossa poggiata sulla spalla!!! Anche se lo fanno… eh, se lo fanno…
È ovvio che per me non è un problema tirare fuori dalla tasca il mio iphone per vedere una notifica o rispondere ad un messaggio. Le dimensioni ridotte rendono l’operazione fluida.
Ma con schermi  sempre più generosi la questione diventa meno agevole. Ed ecco che appoggiarsi ad uno schermo che di norma reputeremmo troppo piccolo come quello di uno smartwatch diviene un’opzione interessante.
Certo, per l’effettivo successo degli smartwatch sarà importante sia l’autonomia della batteria sia l’esperienza utente. Andranno visti in azione per valutarne la bontà. Ma tra i possessori di phablet potrebbero avere un buon mercato. Quanto sarà grande si inizierà a capire dal 2015.