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Un primo passo verso il Centro Civico

Finite le ferie riprendo le fila di qualche impegno lasciato in sospeso. Forse avrete letto sul sito di Bona Fides della risoluzione votata dal consiglio municipale di Ostia per delle opere nel nostro quartiere.

Giardino di Roma è un quartiere pieno di verde, dove gironzolare a piedi è un piacere. Ma manca di un reale centro di aggregazione. Si, c’è la chiesa. Ma nonostante l’accoglienza di Don Alfio, essa resta comunque un luogo che attira solo i credenti. Mancano vere piazze, anche se Via Cacini e Via de Lullo con i loro vasti parcheggi possono dare l’impressione di esserlo. Manca soprattutto un centro di aggregazione laico – un luogo dove si possano gestire diverse attività utili alla comunità: un luogo dove ballare, giocare a carte, riunirsi, ecc… Un centro civico insomma.

Nei tanti anni in cui ho collaborato nell’ormai disciolto Comitato di Quartiere con alcune persone abbiamo lavorato molto sull’argomento. Le amministrazioni del (al tempo) XIII Municipio, presiedute da Orneli prima e Vizzani poi, non sono mai andate oltre le vane chiacchiere. Si, uno ti metteva nero su bianco una richiesta di fondi, un’altro ti faceva vedere un progetto. Ma alla fine nessuno ha mai voluto finanziarlo questo benedetto progetto. Paghiamo evidentemente l’essere alla periferia del Municipio. Poi qualcosa è cambiato.

Fu all’incirca un paio di anni fa che, ad una riunione presso il Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma, l’allora dirigente responsabile, ing. Paradisi, ci fece notare che una soluzione diversa sarebbe stata possibile.

Tutto partiva da un vecchio progetto della Provincia di Roma, proprietaria di Via Ostiense e Via del Mare. L’idea della Provincia era quella di cambiarne la viabilità, trasformando le due strade in qualcosa di simile alla Colombo: due corsie verso Roma e due verso Ostia. Una bella idea che tale è restata, sia per mancanza di fondi, sia perché la Provincia non è più da tempo integralmente proprietaria delle vie – senza contare che oggigiorno l’entità Provincia di fatto non esiste nemmeno più… Ma in virtù di questo progetto il sottopasso di Via di Fiumalbo era stato edificato come lotto temporaneo. Per garantire che, semmai la viabilità fosse cambiata, questo lotto venisse adeguato, il Consorzio Lavori Giardino di Roma aveva dovuto sottoscrivere una fideiussione di circa un milione di euro.

L’idea dell’ing. Paradisi era molto semplice. Visto che la viabilità non sarebbe più stata cambiata, perché non escutere questi soldi e non spenderli nel quartiere? Ovviamente detta così sembrerebbe una cosa molto semplice. Nella realtà semplice non è. Deve essere d’accordo il costruttore. Ed il Comune di Roma, a cui finirebbero i soldi.

Ma come fare per convincere il Comune a spendere quei soldi nel quartiere? Eh si, perché quella milionata finirebbe dritta dritta nel calderone del bilancio comunale e sarebbe a totale disposizione del Comune stesso senza obblighi né vincoli. Parlandone in un’altra riunione con l’Assessore all’Urbanistica della giunta Alemanno, Corsini, questi ci suggerì di far presentare al Comune una risoluzione dal Municipio XIII, risoluzione in cui si richiedesse il vincolo dei fondi a delle opere specifiche nel quartiere.

Iniziammo allora la trafila. Parlane con il Consorzio Lavori. A cui l’idea di svincolarsi da un onere non dispiace. Parlane poi con gli amministratori del Municipio XIII prima (Vizzani) e del Municipio X poi (Tassone) – che noia questo cambio di numerazione dei municipi romani! Ostia non si dice contraria ad avanzare una richiesta al Comune per utilizzare i fondi nel quartiere. Parlane con qualche Consigliere Comunale di Roma Capitale. Che ti dice che se il Municipio X avalla la cosa, non c’è motivo perché il Comune debba dire di no.

Beh… proprio nessun motivo? Una milionata di euro che finisce in un bilancio sempre avido? Il rischio di vedere quei soldi finire chissà dove, ma sicuramente lontano dal quartiere, è veramente grande. Comunque la gara contro il tempo è iniziata, perché il Consorzio Lavori qualche mese fa ha deciso di svincolarsi dagli oneri che lo tengono legato al quartiere (immagino che tale decisione sia legata all’essere arrivati vicini alla cessione dei vari lotti del quartiere al Comune stesso).

Insieme agli amici di Bona Fides abbiamo incontrato alcuni Consiglieri del Municipio X. In particolare il Consigliere Bellomo si è dimostrato attento e disponibile, venendo anche più volte nel quartiere per incontrarci. Qualche riunione per spiegare per bene la situazione. Loro che vorrebbero indirizzare quei soldi sul rifacimento di Via di Malafede (così da non dover tirare fuori soldi dal bilancio del Municipio X). Noi che vorremmo spenderli tutti nel quartiere. L’ovvia soluzione finale: priorità al quartiere per la costruzione del centro civico. Tutto ciò che avanza per Via di Malafede. Prepara quindi una bozza di risoluzione. Poi falla votare. Pare facile…

A Luglio va di moda l’occupazione dell’aula consiliare di Ostia. Il Consiglio Municipale si riunisce di Giovedì. Il primo giovedì in cui era prevista la votazione della nostra risoluzione un 5Stelle occupa l’aula per non so quale protesta. Quello successivo tocca ad un consigliere di Forza Italia occuparla per non so quale altra protesta. Finisce che io parto per il mio viaggio estivo e finalmente a fine Luglio il Consiglio Municipale riesce a votare all’unanimità la risoluzione!!! Uff, che fatica…

Alla fine il primo dei passi da compiere per provare ad ottenere questo centro civico è stato fatto. Ora dobbiamo compiere non pochi altri altri passi, sperando che le voraci fauci del bilancio comunale non si pappino il malloppo!!!