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Alla scoperta di Plutone

Finalmente la sonda New Horizons ha raggiunto Plutone e ha iniziato ad inviarci fotografie e dati sull’ultimo pianeta del Sistema Solare. Si, lo so. Quando ero piccolo era ancora un pianeta. Poi è stato declassato a pianeta nano. Colpa del suo satellite Caronte con una massa così simile a quella di Plutone e del centro di gravità dei due che è situato al di fuori di Plutone stesso. Fa niente. Per me resta l’ultimo pianeta del Sistema Solare e già dai primi dati di New Horizons merita tutta la nostra attenzione.

pluto-observations-through-the-years

Questa spettacolare animazione che ho preso pari pari dal sito della NASA ci mostra come negli anni sia avanzata la nostra conoscenza di Plutone. Si parte dai pochi pixel con cui Clyde Tombaugh scoprì Plutone nel 1930, passando per le immagini prese con il Telescopio Spaziale Hubble per finire con le recenti immagini di New Horizons e con lo spettacolare zoom sulle montagne di ghiaccio scoperte sulla superficie.

L’ultimo pianeta (nano) del nostro sistema solare, un pianeta roccioso dopo i giganti gassosi, ci stupisce con una superficie levigata e ripulita dai crateri da impatto che invece caratterizzano tanti altri pianeti e satelliti. Dato che le forze di marea generate dall’interazione con Caronte non sembrano essere così potenti da rimodellare la superficie, come avviene su alcune lune di Giove, si suppone che Plutone abbia una attività geotermica in grado di farlo.

Comunque le immagini di New Horizons lasciano senza fiato. Qui sotto abbiamo delle pianure ghiacciate situate nella Piana di Tombaugh, dell’età stimata di circa 100 milioni di anni: la Pianura di Sputnik (link alla NASA qui)

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Una superficie così non era assolutamente attesa dagli scienziati ed è una scoperta davvero affascinante.

Anche Caronte presenta pochi crateri e varie curiosità (tra cui un avvallamento in alto a sinistra con un enorme picco) (link alla NASA qui e qui).

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Qui sotto invece c’è un’animazione di uno dei satelliti minori di Plutone, chiamato Nix, un posto dove non si vedrebbe mai il Sole sorgere dallo stesso lato a causa della sua rotazione caotica.

Qui sotto potete vedere le immagini sia di Nix che dell’altro satellite Hydra (link NASA qui)

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E questo è solo l’antipasto visto che molti dati debbono ancora essere inviati a Terra e studiati a dovere.

 Se volete restare aggiornati esiste una app chiamata Pluto Safari disponibile sia via web, sia come app nell’App Store e nel Play Store.