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Ancillary Sword

Ann Leckie (qui il suo sito) è indubbiamente una stella nascente nel panorama della letteratura fantascientifica contemporanea. Basti pensare che con il suo romanzo di esordio, Ancillary Justice, ha vinto i premi Hugo, Nebula, BSFA ed il Premio Arthur C. Clarke. Ancillary Sword è il secondo libro di una trilogia – ormai se non scrivi qualcosa pensando ad una trilogia non sei nessuno! E su questo forse sarebbe il caso di iniziare a riflettere… L’avevo letto, mi era piaciuto molto e ne avevo parlato qui. Poi ultimamente ho avuto voglia di rileggerlo, mi è di nuovo piaciuto molto e sono passato al secondo capitolo della saga: Ancillary Sword appunto.

I temi già affrontati nel primo capitolo vengono tutti ripresi. Si parla di intelligenze artificiali, di politica, di differenze di genere e razze. Mi diverte molto questa cultura dominate, quella Radchaai, che vedo come un mix tra l’Impero Romano alla sua decadenza e quello Inglese nel suo periodo vittoriano – non foss’altro per la maniacale mania di bere the o coprire le mani con dei guanti. Mentre nel primo capitolo della saga ci si doveva destreggiare su tre linee temporali, ora finalmente la storia scorre lineare. Sul fronte della narrazione avanza forse troppo poco – anzi toglierei il forse. Però per gli appassionati del tema I.A. vengono affrontate tematiche interessanti.