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Ascension

Era da tempo che avevo adocchiato Ascension su Netflix. Una stagione da sei episodi. Una miniserie? Non proprio. La definizione di miniserie per Ascension calza male. Ascension va considerato più un pilot, forse troppo lungo. È una bella storia, intrigante all’inizio, ma indubbiamente mal raccontata e mal gestita.

La trama presenta spunti, a mio parere, interessanti ma soffre di evidenti lacune sia nella sua coerenza interna, sia a causa di alcuni buchi narrativi così evidenti da risultare fastidiosi.

Dato che anticiperò qualche elemento della trama, se non volete spoiler fermatevi qui con la lettura.

Le premesse sono comunque accattivanti. In piena Guerra Fredda, nel 1963, una nave intergenerazionale è stata segretamente lanciata nello spazio per raggiungere Proxima Centauri. Seicento viaggiatori costretti a dover convivere forzatamente per tre generazioni. La nostra storia si svolge nella generazione di mezzo, quella generazione che nessuno ricorderà nei libri di storia. Perché gli eroi sono quelli che partono verso l’ignoto e quelli che sbarcano su un nuovo mondo. Una generazione che vive quindi in un equilibrio fragile, equilibrio che viene sconvolto da un omicidio, quello della giovane Lorelei. Il primo omicidio dalla partenza dell’astronave.

Spunti interessanti, dicevo… Abbiamo una ambientazione anni ’60 che comunque ha prodotto dei tablet ed altre diavolerie moderne – un po’ di sospensione dell’incredulità serve sempre 😉 Abbiamo una società che non ha vissuto la rivoluzione sessuale e dove il denaro non ha senso. Tant’evvero che la merce di scambio diventano le informazioni ed i favori sessuali. Abbiamo inoltre una società basata sul rigido controllo delle nascite, sulla eugenetica e sulla scarsa mobilità sociale. Ed abbiamo infine una grande, enorme bugia. La nostra astronave in realtà non ha mai lasciato la Terra. I suoi passeggeri vivono inconsapevoli in una sorta di esperimento sociologico controllato da una misteriosa organizzazione governativa. Esperimento volto a cosa? Spremere le migliori menti per produrre innovazione tecnologica? Oppure creare un ambiente adatto a sviluppare caratteristiche extrasensoriali in alcuni soggetti? Bella domanda. Come accennavo all’inizio dell’articolo: ottime premesse per questa serie, pessimo sviluppo delle idee. Personaggi mal caratterizzati, sottotrame mal gestite. E soprattutto un buco nella trama enorme! Se i viaggiatori sono isolati all’interno della nave e siamo ormai alla seconda generazione, come può l’organizzazione che tutto gestisce avere un suo collaboratore nella ciurma?!? Mi ha dato un fastidio incredibile questa palese incongruenza 😬

Un vero peccato, perché Ascension avrebbe potuto essere un gioiellino se sviluppato a regola d’arte.

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