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Assemblea Pubblica: tiriamo le somme

In attesa dell’uscita sul sito del CdQ del verbale ufficiale dell’Assemblea Pubblica tiriamo un attimo le somme dell’incontro di Sabato 10 Novembre 2012.

Un cittadino pone delle domande

Si sono presentate una cinquantina di persone in piazza. La giornata era bella e, si sa, la gente ha sempre altri impegni. Ce li ha pure quando il tempo è brutto però. La partecipazione è sempre quella che è. L’importante comunque è che vengano le persone interessate. Avere una piazza piena di gente che chiacchiera dei fatti suoi in effetti ha poco senso.

Jannino, in veste di Presidente del CdQ, ha illustrato il programma dello stesso. Che poi era semplicemente il programma che noi cinque che costituiamo la minoranza presentammo a Maggio e che la maggioranza votò senza battere ciglio.

Dopodichè si è dato spazio alle domande dei presenti così da dar modo ai Presidenti delle Commissioni di rispondere.

Per quanto riguarda fermata metro e lavori per l’elettrodotto su Via di Malafede, Antonio Lavorato ha provato a spiegare il punto della situazione. Sulla metro, al di la della burocrazia della Pubblica Amministrazione, pende la spada di Damocle di alcune spese che spetterebbero alla parte pubblica ma che questa ha richiesto alla parte privata. Della serie: non si sa come andrà a finire. Sull’elettrodotto ha raccontato della riunione di cui qui abbiamo già parlato.

Alle richieste sul verde e sui parchi giochi ha risposto Ceci, affermando che a causa delle morosità consortili non si poteva fare nulla. Non sembra che la risposta sia piaciuta agli intervenuti.

Sul Consorzio Onori ha auspicato un dialogo costruttivo con lo stesso.

Sulla richiesta dei mercatini di Natale, vista l’assenza di Anzidei, non si è data risposta. Jannino comunque ha affernato che per organizzarli serva l’assenso dei commercianti di zona. Cosa non vera, ma ho evitato di contestarlo per evitare di dare l’impressione di voler creare zizzania apposta. Come raccontavo qui, a suo tempo – il 2009 – il XIII Municipio aveva organizzato un’iniziativa simile senza problemi. Se i negozianti lo gradissero sarebbe meglio, ma il loro parere non impedirebbe assolutamente il rinnovo di tale iniziativa.

C’è stata poi una discussione sulle morosità consortili. Argomento complesso e delicato che difficilmente si riesce a dipanare in piazza. Non so bene quello che sia stato percepito, anche perchè alcuni si sono accalorati e c’è stata confusione, ma provo a spiegare bene qui la situazione.

1) In alcuni condomìni si pagano le quote consortili direttamente al Consorzio e quindi si presume che il Consorzio conosca sia chi paga che chi non paga.

2) In altri condomìni si paga condominio e consorzio all’amministratore che poi dovrebbe girare al consorzio le quote di spettanza. Spesso i pagamenti delle quote condominiali non sono regolari e molti amministratori utilizzano le quote consortili per pagare spese condominiali. Non potrebbero farlo, dovrebbero redigere due bilanci separati e distinti, ma alla fine questo è quello che avviene. La conseguenza è che alcuni pagano regolarmente ma i loro soldi non raggiungono il Consorzio.

3) Alcuni amministratori non vogliono riscuotere le rate consortili ma nemmeno vogliono comunicare al Consorzio chi ha pagato e chi no, cosicchè il Consorzio non può recuperare le morosità dei singoli. Per ovviare a ciò il Consorzio in passato ha richiesto porta a porta ai singoli di ricostruire i loro pagamenti pregressi. La ricostruzione è in alto mare perchè il Consorzio non è organizzato per gestire una tale mole di dati.

4) Sebbene molti di noi vorrebbero che il compito di recuperare le morosità sia affidato ad una ditta apposita, l’attuale Consiglio di Amministrazione ha preferito provare a recuparare da solo questi soldi. Senza molto successo a parer di tutti. Cambierà idea?

5) Di questo ultimo punto invece non si è parlato. Le strategie del CdQ per cambiare le cose sono due: sensibilizzare gli amministratori ad avvisare i propri amministrati che il CdQ cerca dei professionisti che vogliano candidarsi per entrare nel nuovo CdA del Consorzio. Eleggere quindi un nuovo CdA composto interamente di abitanti del quartiere che condividano la scelta di affidare ad una ditta di recupero crediti la soluzione del problema. Di questo dovrebbe occuparsene Onori, come Presidente della Commissione Rapporti con il Consorzio. Il dramma è che, come potete leggere – o potreste farlo quando verranno pubblicati – sui verbali del CdQ, Onori si rifiuta di applicare un programma che lui stesso ha votato. Dice che non è compito suo, che non ha l’autorità per parlare con gli amministratori. Non si capisce allora come facemmo nel vecchio CdQ a fare una cosa simile con un buon successo. Insomma, una situazione kafkiana che a breve andrà risolta in maniera brutale.

La parte divertente è arrivata in tarda mattinata quando, dopo le tante chiacchiere, qualcuno ha iniziato a perdere la pazienza e ha fatto notare a Jannino che fino a quel momento si era parlato delle buone intenzioni scritte sei mesi prima, ma che nulla era stato fatto – avrei voluto aggiungere “tranne dalla commissione gestita dalla minoranza” ma non era il caso… 😛

Jannino ha provato ad argomentare che nel CdQ le cose si fanno con difficoltà nel tempo libero. Lì s’è scatenato l’inferno perchè ho sentito frasi come: con tutte queste commissioni è ovvio che non si faccia nulla! oppure se uno non ha tempo non si assume degli impegni. Non parliamo poi di questa riunione andava fatta dopo l’approvazione del programma, non dopo sei mesi di nulla-di-fatto! e via così.

E’ seguita poi una contestazione sull’interessamento di Jannino alla redistribuzione dei cassonetti dell’AMA. Non avendo Jannino mai presentato documenti al Consiglio Direttivo del CdQ non posso dire nulla, salvo sottolineare la scorrettezza di Jannino nell’agire in tal modo: di nascosto e senza consultare gli abitanti dei condomìni direttamente interessati. Comunque è stato brutalmente contestato ed i cittadini che si son visti sparire i cassonetti di fronte casa dovranno vedersela con l’AMA a livello condominiale. Da me ne discuteremo nella prossima assemblea di condominio, anche perchè alcuni miei condomini mi hanno riferito notizie ben diverse da quelle riportate da Jannino pubblicamente e la cosa va approfondita.

Verso la fine dell’Assemblea mi sono ritrovato vicino l’egregio Renato Pacassoni, più noto come colui che promosse la petizione per la rimozione dell’edicola, petizione sottoscritta da trenta persone (compresi figli e nuore di Pacassoni visto che scarseggiavano persone disposte a firmare, da Jannino e Barletta, altro Consigliere del CdQ). E, questo fine intelletto se n’esce vicino a me con la frase: bisogna commissariare il consorzio. Rimandando voi lettori a questo post il perchè la proposta sia inattuabile e comunque dannosa per la comunità, l’ho sfidato a farlo commissariare. Pacassoni m’ha detto: certo, vado dal giudice e ti faccio vedere. E io: non sai nulla di legge, comunque fallo se ne sei capace. E lui s’è allontanato, anche perchè il mio sguardo era un tantino aggressivo…

Insomma alla fine l’Assemblea Pubblica è andata bene. La maggioranza ha dimostrato la propria inconsistenza e la propria incapacità ad attuare anche il proprio programma. Sei mesi sono tanti e affermare che si era sottovalutata la mole e la difficoltà degli impegni è solo l’ammissione di essere inadatti al ruolo che si pretende di svolgere. Ora per noi della minoranza c’è da affrontare la gravissima situazione creata da Jannino con l’offensiva lettera ad Olive, lettera di cui a tutt’oggi Jannino non ha ufficialmente messo a conoscenza nessuno. Stay tuned.