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Bambino 44

bambino_44Bambino 44 è un’improbabile mission impossible ambientata nella Russia degli anni ’50. Molto avvincente all’inizio, poi man mano la trama perde di forza.

Quello che veramente colpisce è proprio l’ambientazione nella società sovietica del tempo di Stalin. I servizi di sicurezza interni avevano il dovere di difendere la rivoluzione. Mentre i nazisti si erano accaniti contro un popolo, un’etnia, i sovietici contro chiunque presumessero potesse pensare diversamente da quanto stabilito dallo Stato.

Il dovere di un investigatore era scavare nell’innocenza fino a disseppellire la colpevolezza

Nella società del sospetto la tragedia veniva poi amplificata dall’incapacità di ammettere che potesse esistere il crimine. La società sovietica, talmente perfetta da garantire lavoro a tutti, non poteva produrre assassini o ladri. E se delitti fossero avvenuti le indagini sarebbero state aperte solo dopo aver individuato il capro espiatorio: malati di mente, barboni, presunte spie, indesiderabili vari. L’ambiente ideale per un serial killer. La storia di Čikatilo, da cui Tom Rob Smith prende a piene mani, ne è la prova più evidente.