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Casa di Foglie

di Mark Z. Danielewski

Mark Z. Danielewski (link qui) è uno scrittore newyorkese esponente della cosiddetta letteratura ergodica. Ok, termine nuovo. Non siete tenuti a conoscerne il significato. Nemmeno io ne sapevo nulla prima di incappare in questo articolo qui e di incuriosirmi. La letteratura ergodica è quella letteratura che richiede al lettore uno sforzo in più rispetto alla letteratura normale – che si legge come siamo da sempre abituati scorrendo le righe con gli occhi e voltando automaticamente le pagine – sforzo in più che in qualche modo fa partecipare il lettore al processo creativo che sta dietro e dentro la letteratura stessa, normalmente affare solo dello scrittore. In questo modo, inoltre, è il lettore a conferire significato al testo. Insomma per darvi un’idea grafica di quanto ho provato ad esporre vi metto le foto di alcune sezioni del libro. Una premessa però: il grosso del libro è scritto normalmente, quindi la difficoltà a leggerlo è relativa. Il romanzo è un horror in cui bisogna seguire le storie di più personaggi: Zampanò, Johnny Truant e Will Navidson, storie che si dipanano tra le pagine e le note a piè pagina 🤯

Questa che si trova ora in vendita è la seconda edizione di Casa di Foglie ed è stata edita dalla 66thand2nd (link qui) che ha utilizzato non solo vari caratteri tipografici per distinguere le diverse voci narranti ma anche alcuni colori – così da riprodurre il più fedelmente possibile l’originale. La storia è stata intrigante fino ad un certo punto… parliamoci chiaro: non è un romanzo eccezionale. Però ho apprezzato l’impegno di Danielewski nel creare centinaia di note che mischiano la finzione con la realtà, per far passare l’opera di Navidson come reale ed effettivamente dibattuta in interviste, pubblicazioni e dibattiti. Insomma lo consiglio solo per lettori forti che vogliano provare un genere veramente diverso.