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Chi la dura la vince

Ho pensato fosse giusto buttare giù qualche considerazione sulla vicenda dell’antenna radiomobile di Vodafone, ora che finalmente è stata smantellata.

29 Maggio 2007 – 14 Ottobre 2011

L’antenna Vodafone è stata il primo vero problema di questo quartiere. La sua costruzione è stata l’evento catalizzatrice che ha trasformato un quartiere dormitorio in un posto dove la gente s’è ritrovata in piazza per discutere di un problema comune.

Forse dovremmo dire grazie a Vodafone e alla Legge Gasparri che permette così facilmente di installare i tralicci ovunque. Senza di loro non ci saremmo conosciuti in piazza. Senza di loro non avremmo potuto pesare con mano l’inettitudine e l’inefficienza delle nostre amministrazioni pubbliche. Senza di loro non avremmo avuto un simbolo sotto cui radunare l’insoddisfazione di tutti noi.

Sapete? Me le ricordo quelle serate del 2007. Ci si incontrava la sera – faceva caldo – ai giardinetti di Via Cacini. C’era molta emotività. Gente furiosa. Gente più razionale. Tutti però decisi a far valere le nostre ragioni. E mi ricordo la vecchia giunta Orneli ed i loro balbettamenti. Sempre pronti a dire come loro da sempre fossero contrari alle antenne radiomobili. Salvo non aver fatto nulla per informare la popolazione residente prima che fosse eretta. E poi la nuova giunta Vizzani. Così flemmatica sull’argomento.

Quasi quattro anni, dicevo. Un Comitato di Quartiere intero più vari singoli cittadini che nel tempo, con forza e a più riprese hanno dovuto far pressioni su tutto e tutti: Municipio XIII, Comune, Vodafone. Quasi quattro anni spesi per ottenere quello che un’amministrazione accorta avrebbe potuto realizzare concordando tra cittadinanza e gestore radiomobile un sito condiviso per tirar su il traliccio.

Ma chi la dura, la vince. Alla fine, grazie all’impegno di molti, ce ne siamo liberati.

E adesso? Beh, certo non è finita. Adesso c’è l’altro traliccio su Via di Malafede. Andrebbe allontanato dalle abitazioni. E c’è l’elettrodotto. Abituati a vederlo da sempre, preesistente al quartiere, ci pare parte del paesaggio. Ma è lui la vera fonte di inquinamento elettromagnetico. Tutto nella norma, per carità. Ci sono i controlli dell’ARPA Lazio a confermarlo. Ma anche per lui sarebbe meglio scorrere sotto terra, anziché sulle nostre teste.

Ma queste son le battaglie di domani. Oggi godiamoci il risultato ottenuto.

Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno combattuto questa battaglia. Vorrei mettere qui i loro nomi. Ma sono troppi. Tante persone che in questi quattro anni ha fatto poco o tanto, ma sempre tutto quello che potevano, per arrivare tutti insieme a questo risultato.

Grazie, grazie e ancora grazie 🙂