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Cratere di Chicxulub

E’ storia ormai nota che agli inizi degli anni ’90 in Messico fu individuato un cratere da impatto del raggio di circa 300 km, il cui centro era nei pressi della cittadina di Chicxulub. Questo cratere è spesso considerato come la prova che un singolo asteroide avrebbe spazzato via i dinosauri dalla faccia della Terra.

Nuovi indizi suggeriscono che il cratere di Chicxulub risalga in realtà almeno a 300.000 anni prima dell’estinzione di massa. I dinosauri e molti altri organismi scomparvero approssimativamente 65 milioni di anni fa, nel passaggio fra i periodi del Cretaceo (K) e del Terziario (T). Il limite K-T è visibile in formazioni rocciose quali un sottile strato di argilla ricco di iridio, un elemento comune agli asteroidi. Per determinare l’età dell’impatto del Chicxulub rispetto al limite K-T, Gerta Keller dell’Università di Princeton e colleghi hanno esaminato gli strati all’interno del cratere.Quando l’asteroide colpì il terreno, fuse la roccia che si risolidificò per formare uno strato geologico distinto chiamato “breccia d’impatto”. Sopra e sotto la breccia d’impatto, i ricercatori hanno trovato 50 centimetri di calcare stratificato che si è accumulato nel corso di centinaia di migliaia di anni. Dentro il calcare c’erano microbi fossilizzati del tardo Cretaceo: questi risultati suggeriscono che l’impatto di Chicxulub si sia verificato ben prima del confine K-T.

Un asteroide caduto sulla terra 65 milioni di anni fa potrebbe aver spazzato via i dinosauri non semplicemente cambiando il clima del pianeta e oscurando i cieli per molti anni, ma anche facendo sì che la maggior parte di loro nascesse di sesso maschile. Lo sostengono alcuni ricercatori americani e britannici. Alcuni rettili moderni, come i coccodrilli, cambiano il proprio sesso a seconda della temperatura. Se anche i dinosauri avessero avuto questa caratteristica, fanno notare David Miller dell’Università di Leeds e colleghi, anche un piccolo sbilanciamento della popolazione a favore dei maschi avrebbe potuto portare all’estinzione. Nessuno sa se i dinosauri fossero simili ai rettili odierni o in qualche modo più vicini ai mammiferi. I rettili possiedono un metabolismo differente dai mammiferi e anche diversi modi di determinare il sesso della prole. Nei coccodrilli, per esempio, ma anche nelle tartarughe e in alcuni pesci, la temperatura alla quale vengono incubate le uova può influenzare il sesso dei nascituri. Il team di Miller ha effettuato un’analisi che mostra come in teoria un cambiamento di temperatura avrebbe potuto portare a una preponderanza di dinosauri maschi. Altri studi hanno dimostrato che, quando ci sono troppe poche femmine, la popolazione può soccombere. “La vita sulla Terra non scomparve del tutto 65 milioni di anni fa, – afferma Sherman Silber, che ha collaborato allo studio – cambiò solo la temperatura, e i dinosauri non avevano un meccanismo genetico (come il nostro cromosoma X) per far fronte a questo problema. I coccodrilli e le tartarughe, che a quel tempo erano già evoluti, sono invece sopravvissuti perché vivevano nell’intersezione di ambienti acquatici e terrestri che fornivano una certa protezione contro gli effetti più estremi dei cambiamenti ambientali, dando loro più tempo per adattarsi.

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