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Dilettanti allo sbaraglio

Ormai il tracollo della classe politica di questo paese è talmente plateale da lasciare basiti.

Il caso Lazio è emblematico per tutti e due gli schieramenti.

Facciamo qualche breve considerazione e magari anche due risate. Amare.

PdL

Il PdL sceglie un nome fuori dagli apparati del partito, Renata Polverini. Venendo da un sindacato, la UGL, al nuovo governatore l’immaginario collettivo attribuirebbe una maggiore competenza nell’ambito del mercato del lavoro. Alle parole della sinistra, dare incentivi a chi perde il lavoro, la Polverini dovrebbe ribattere con quelle della destra, evitiamo la perdita del lavoro o alla peggio creiamo un diverso sbocco professionale.

Insomma non subiamo passivamente ciò che accade ma progettiamo un futuro diverso.

Dalle parole ai fatti si era partiti già male. 🙁

Il primo passo falso era stato fatto proprio con l’alleanza con Casini. L’UDC ha come impegno programmatico di arrivare al potere comunque e dovunque, schierandosi con la destra come con la sinistra. Manca solo il motto: tutto per una poltrona!

In più l’equivalenza UDC = Caltagirone espone la Polverini al sospetto di continuare l’irresponsabile politica attuata a Roma dal duo Rutelli-Veltroni: costruiamo i nuovi quartieri favorendo i palazzinari e trascurando le opere per la mobilità. Il dramma di Ponte di Nona è così evidente da non necessitare commenti.

Poi il pasticcio degli ultimi giorni. Le due liste, PdL e listino Polverini, escluse dall’agone per vizi formali. Inaccettabile da una classe politica che si candida ad amministrare una regione dai bilanci devastati. Come dicevo nel titolo: dilettanti allo sbaraglio.

Vero è che un’elezione senza uno dei due maggiori contendenti sarebbe surreale, anche perchè si negherebbe a moltissimi la possibilità di esprimere la propria preferenza politica. Ma è imperativo chiedersi CHI ha negato tale possibilità. Il PdL dissipa le sue energie appresso a questioni che nulla hanno a che fare con la pubblica utilità. Il risultato si è visto sia nel Lazio che in Lombardia: un partito di yesmen sempre pronti a difendere l’onore del premier. Ma assolutamente incapaci di svolgere la più basilare delle mansioni per un funzionario di partito. Lo ripeto: dilettanti allo sbaraglio.

Ed in più aggiungo che se anche la candidatura della Polverini fosse salvata in extremis dal TAR, come si potrebbe votare una squadra così inaffidabile? Un buon capo è quello che sa scegliersi buoni collaboratori, cui delegare i compiti. Se questi sono i collaboratori, meglio evitare di scoprire le qualità nascoste del capo. In un’azienda privata la squadra Polverini & co verrebbe messa alla porta senza ripensamenti!

PD

Marrazzo era il giornalista prestato alla politica. Il bell’outsider finito male. Incapace di capire che il potere richiede responsabilità e sobrietà -concetto ultimamente ostico alle amministrazioni di sinistra – è finito ricattato da quattro poliziotti ed umiliato agli occhi delle masse per i suoi vizi privati. E ancora aspettiamo di sapere dagli inquirenti se il ricatto si sia limitato solo a spillar denaro o ad ottenere favori!

Senza contare l’evidente fallimento amministrativo, con la sanità regionale commissariata.

Il PD nel Lazio dà la prova evidente di essere al capolinea propositivo. La rissosità interna è così devastante da permettere alla Bonino di auto candidarsi alla carica di governatore. Miserrima la scena di un partito che non può far altro che accodarsi. Nulla conto la Bonino, benintesi. Ma come non ridere delle discussioni sulla ricerca del candidato che potesse conciliare laici e cattolici? Quale teoden diessino voterebbe la Bonino? Solo un fantasioso utopista punterebbe su Emma nel confronto con la corazzata Polverini. Ma forse, se restasse sola in lizza, magari ce la farà! Vedremo…

Tertium non datur

Il resto è folklore. Siamo onesti. La politica è lo specchio della società. Evidentemente la massa è appagata dei pagliacci che elegge. Resto sempre meravigliato quando le persone si lamentano dei tagli alla scuola o dei ticket nella sanità. Ma se la maggioranza degli italiani evade il fisco ed elegge dichiarati incompetenti ad amministrare la cosa pubblica, di chè ci lamentiamo?

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