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Elezioni del nuovo CdQ

Sabato 17 Marzo si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo del Comitato di Quartiere Giardino di Roma. I dettagli per la presentazione delle candidature li trovate sull’apposita pagina del sito del CdQ.

Alla fine ce l’abbiamo fatta ad indire queste elezioni. Al contrario dei politici, che non hanno altro da fare, chi opera in un Comitato di Quartiere ritaglia spazi esigui dal proprio tempo libero per occuparsi del bene comune. E non sempre questi ritagli di tempo abbondano. E’ per questo motivo che alla fine si è accumulato un enorme ritardo nell’indire queste elezioni.

Volevo però approfittare di questo spazio per chiarire un punto che persone o ignoranti (nel senso buono del termine) o in malafede (nel senso vero e proprio del termine) hanno sollevato nell’ultimo periodo.

L’attuale Consiglio Direttivo – almeno nelle persone che lo composero alla fondazione del CdQ stesso – non si è autonominato. Fu eletto in un’assemblea pubblica dove i convenuti (sufficienti a riempire la palestra della scuola di Via De Lullo) approvarono lo statuto e elessero i Consiglieri. Il tutto per alzata di mano non essendoci ancora un regolamento per le elezioni. Anche perchè quando si agisce con onestà intellettuale ci si concentra sulle cose da fare e non sui formalismi bizantini. Facevo parte del pubblico allora. Proprio perchè il CdQ non è una professione e non serviva a nessuna delle persone che ne facevano parte come occasione per acquisire una visibilità “politica”, nel tempo varie persone si sono avvicendate nella carica di Consigliere. Io stesso ho fatto parte di loro. Impegni familiari o lavorativi spesso allontanavano persone valide e capaci. I vuoti sono sempre stati riempiti cooptando nel tempo chi avesse voluto partecipare al comitato.

La vita interna del Comitato negli ultimi mesi non è stata facile. Spesso i CdQ sono organismi inutili sfruttati da pochi come trampolino di lancio per concorrere a qualche agone politico. Anche il nostro, nel suo piccolo, ha subito queste sirene tentatrici. Ma alla fine siamo sempre riusciti a svincolarcene, lasciando libero chi volesse percorrere quella strada di farlo fuori dal Comitato. E se qualche fraintendimento c’è stato è avvenuto solo per l’attitudine di alcuni a voler intendere le cose solo secondo il punto di vista più comodo al proprio ragionamento.

Ma il rinnovo delle cariche è un’occasione ghiotta per alcuni e da un po’ di tempo, all’interno e all’esterno del Comitato, viene prospettato il prossimo venturo Consiglio Direttivo come l’unico eletto e democratico. Con pieno spirito bipartisan, vi assicuro. Sento frasi in cui l’essere cattolico o democratico o altro ancora sembra dover essere di per se la garanzia della correttezza delle proprie opinioni.

Un Comitato di Quartiere è un organismo che vive e si nutre dell’impegno dei suoi Consiglieri. Un impegno che deve essere concreto e non di facciata. Un CdQ non perde tempo a raccogliere firme o ad organizzare palcoscenici al politicante di turno. Un CdQ agisce ed ottiene ciò che chiede la popolazione che rappresenta, solo relazionandosi a muso duro con gli amministratori di turno, senza se e senza ma. Così è stato fatto fin’ora. Così si è ottenuto lo spostamento dell’antenna Vodafone. Così si sono fatte aprire le strade che erano ancora chiuse. Così si è ottenuto che venissero collaudati i lotti funzionali del quartiere per poterli poi cedere al Comune. Così si sono diminuite le spese del Consorzio.

Spero che in queste elezioni chi ha apprezzato i successi del CdQ attuale voglia ridare fiducia ai suoi componenti storici – almeno a quelli che decidessero di ripresentarsi.

Concludo solo invitando tutti a diffidare dai supereroi. Da quelle persone – e ve ne sono tante, più o meno note – che si presentano da sole, uniche intestatarie ed uniche componenti di svariate associazioni. Sono un uomo che si pone domande e dubbi. Ho terrore di costoro che vivono delle proprie certezze.