In Giappone si utilizzano due calendari. Il calendario gregoriano a cui siamo tutti abituati in virtù del fatto che è imprescindibile per regolare i commerci e le transazioni internazionali. Ed il calendario tradizione, inaugurato nel 645 d.C. e suddiviso in periodi chiamati ere. Ognuna di queste ere inizia con l’ascesa al trono di un imperatore e termina con la sua morte.
Tale sistema, chiamato nengō (年号 “nome dell’anno”) o gengō (元号), prevede che il nome dell’imperatore in quel momento sul trono sia seguito dall’anno corrispondente al suo mandato.
A complicare le cose è possibile che all’interno di un regno di un unico imperatore siano incluse diverse ere con nomi differenti. Ciò poteva accadere perché alcune circostanze particolari lo imponevano, o semplicemente era un modo utilizzato da alcuni imperatori per dare un segnale di rottura nella continuità del regno.
In linea di massima per convertire una data dal calendario tradizionale in una di quello gregoriano occorre individuare il primo anno del nengō, sottrarre 1 ed aggiungere il numero dell’anno del calendario tradizionale. Comunque tranquilli: in Giappone tutti gestiscono senza problemi i due calendari e, semmai ad un turista prendesse una botta in testa e dovesse chiedere in che anno siamo, i giapponesi con noi gaijin utilizzano sempre e solo il calendario gregoriano 😎
Perchè ne parlo? Perchè durante il mio viaggio in Giappone è avvenuto un cambio di era. Sono arrivato durante l’era Heisei (平成 “pace raggiunta”) iniziata nel 1989 con l’ascesa al trono dell’imperatore Akihito e terminata con la sua abdicazione (evento eccezionale) il 30 aprile 2019. Il 1 maggio, con l’ascesa al trono del figlio Naruhito, è iniziata l’era Reiwa (令和時代 Reiwa-jidai “periodo di bella armonia”).
In occasione di questa transizione imperiale il governo di Shinzo Abe ha varato una legge per concedere una settimana di ferie ai giapponesi. Questo per combattere la sindrome di dipendenza dal lavoro che affligge moltissimi giapponesi e fa del Paese del Sol Levante una delle nazioni con il maggior numero di suicidi al mondo.