Oggi mi sono accorto per caso di una leggerezza di Zuckerberg. Facebook ha sostituito nei profili la mail indicata dagli utenti, visibile o meno con fosse, con quella proprietaria del social network.
Praticamente nome.utente@facebook.com è diventata la mail di riferimento di tutti. Se te ne accorgi vai sulle impostazioni del tuo profilo e rimetti tutto come prima, a seconda delle tue preferenze. Operazione tecnicamente semplice. Ma l’azione di Facebook mi porta a fare qualche considerazione.
Quello che mi lascia di stucco è che questa è una di quelle mosse che prima della quotazione in borsa del social network non avrebbe causato problemi a Facebook stesso. Quando si iscrivono a Facebook gli utenti accettano – anche se molti non leggono le condizioni d’uso – che tutto ciò che scrivono e caricano sia in realtà proprietà di Facebook. Quindi la società è legalmente tutelata a fare ciò che vuole dei nostri dati e delle nostre foto, video, mail, chat, ecc.
La visione strategica di Facebook è quella di creare un walled garden, un recinto che riproduca al suo interno quello che troveremmo sparpagliato nel web. Condivisione fotografica, chat, mail, ultimamente ascolto musicale e quant’altro. L’azione di oggi fa parte proprio di questo progetto. Se qualcuno volesse contattarci e cercasse la nostra mail sul nostro profilo e trovasse @facebook.com, ecco che noi rispondendo al messaggio inviatoci saremmo portati ad utilizzare quella anziché la nostra mail usuale.
Un tentativo maldestro, proprio perché fatto di soppiatto. A parte che alla fine gli utenti vogliono essere loro a decidere – checchè ne pensi Zuckerberg, azioni di questo genere potrebbero allontanarli, più che fidelizzarli al social network. Ed adesso che FB è quotato in borsa, una perdita di utenti si rifletterebbe in un potenziale calo del valore delle azioni.
Una maggiore prudenza ed un maggior rispetto degli utenti sarebbe auspicabile in futuro.