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FARE politica

Forse sarà apparso evidente a qualcuno la mia assenza abbastanza marcata da queste pagine nell’ultimo mese. Un motivo c’è e non è pigrizia. Anzi, mai stato così impegnato come in questo periodo, e non solo per lavoro.

Chi mi conosce ben sa come il tramonto della Seconda Repubblica mi lasci basito, tra i due maggiori partiti, PDL e PD, tutti tesi a curare gli interessi privati dei loro vertici e disinteressati alle sorti del paese. Ed un terzo incomodo, il M5S, demagogico, proprietà privata di Grillo ed incapace di utilizzare la forza parlamentare che ha acquisito. Lo spettacolo dato dai tre per l’elezione del Presidente della Repubblica è stato indecoroso. Un PD giunto alla guerra per bande. Un PdL disinteressato ad avanzare proposte costruttive. Un M5S arroccato sul suo candidato e pronto solo a rendersi ridicolo con la patetica marchetta su Roma di Grillo quando ha scoperto che il suo gioco per eleggere Rodotà si era rivelato perdente.

Mentre costoro si avviano verso l’irrilevanza, il deficit di offerta politica nella nazione resta ampio. Ed ho deciso da un po’ di tempo di impegnarmi in un esperimento. Far parte di un gruppo di persone che vogliono tentare di creare in Italia un vero partito liberale capace di avanzare proposte concrete e attuabili per risollevare le sorti di questa nazione.

Avevo nelle ultime elezioni politiche seguito ed aderito al cammino di FARE per Fermare il Declino, unico partito il cui programma rispondesse a requisiti di serietà, concretezza ed attuabilità. L’incidente dovuto ai falsi titoli di studio di Giannino mi ha fatto capire che l’epoca degli one man show è ormai superata e che solo percorrendo una strada più inclusiva si possa costruire qualcosa di concreto e duraturo.

Non ho lasciato il movimento. Anzi ho deciso di impegnarmi di più. Un mese fa il Comitato Pinetamare, XIII Municipio (anzi a breve X Municipio), mi ha eletto suo referente. E FARE ha deciso di andare a congresso per trasformarsi da movimento in partito. E con altri mi sono impegnato per sostenere la mozione di Michele Boldrin che aspira a creare un nuovo partito di massa dove la democrazia e la contendibilità delle cariche non siano solo parole vuote.

Non ho intenzione però di confondere in questo mio spazio personale anche questo impegno. A tal fine ho messo su un blog apposito. Cosicchè chi non sia interessato a quel progetto politico, ma voglia continuare a seguire il resto dei miei interessi, lo possa fare senza problemi.