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Fosso del Fontanile

Il progetto di sottopasso sulla Cristoforo Colombo procede il suo lento iter. Il progetto prevede il completamento delle complanari della Colombo e la soppressione del semaforo di Via di Malafede grazie alla costruzione di un sottopasso – un po’ come quello che è presente su Ostiense-Via del Mare all’altezza di Acilia. Storia vecchia per chi segue questo blog e che illustrai qui avanzando, quando ero nel Comitato di Quartiere, una proposta più economica e sicuramente più funzionale. Troppo economica e funzionale per i nostri acuti amministratori…

Il 2014 si apre con l’aggiudicazione dell’appalto ad un’azienda dalla lunghissima denominazione: Gruppo Schina Consorzio Stabile con M.G.M. S.p.a.. La notizia la trovate qui in Gazzetta Ufficiale. E’ una buona notizia? Probabilmente no, soprattutto se – come spesso in questa Nazione – non si interverrà per evitare il dissesto idrogeologico del territorio. Dissesto già presente comunque. Parliamo infatti del Fosso del Fontanile, che ha la funzione di drenare le acque meteoriche dalla Colombo per scaricarle nel Tevere.

Ciclicamente il Fosso ha la pessima abitudine di straripare. Questione di cattivo carattere dell’opera idraulica?!? Un Fosso animato e dispettoso?!? No. La questione è simile di quella che ha visto morire poco tempo fa un motociclista sulla Colombo: mancanza di manutenzione. Anzi peggio. Mancanza di manutenzione combinata alla presenza di case abusive nel letto del Fosso.

Il disastro non coinvolge noi che abitiamo a Giardino di Roma ma Punta Malafede, la zona di Casal Bernocchi tra Via Scartezzini e Via Pavullo nel Frignano. Dopo l’alluvione del 2011 (e qui riporto quanto documentato qui) un accertamento tecnico presso il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche ha individuato le cause dell’allagamento nella presenza di una discarica abusiva a monte dell’abitato, alla negligenza nella pulizia dell’alveo del fosso, alla realizzazione di uno scatolare (per l’intubamento del fosso, all’interno dell’abitato) di portata non sufficiente, alla presenza di ostruzioni nello scatolare medesimo ed al rimbalzo delle competenze sulla gestione del fosso. Una volta rimesso tutto a posto l’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (ARDIS) ha messo nero su bianco quanto già così non si possa impedire che la zona vada di nuovo sott’acqua.

L’Associazione Lab.Ur. si ripropone di far presente tutto questo a chi di dovere del Comune di Roma. Ed è mia intenzione seguire la vicenda. Dovesse mai venir fuori qualche illuminato dirigente del Comune interessato a risparmiare un botto di soldi rinunciando al sottopasso per un più interessante collegamento del quartiere a Via del Risaro?!?

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