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Collegamento a Vitinia

L’idea di unire il quartiere a Vitinia sorge spontanea a chiunque guardi come Via Troisi si protenda naturalmente verso il Fosso di Malafede e Vitinia. Al di là delle chiacchiere tra amici, di un collegamento diretto con Vitinia si iniziò a parlare seriamente nel 2008 con la pubblicazione di questo documento da parte dell’Ufficio Speciale Emergenza Traffico e Mobilità del Comune di Roma. Alle pagine 17 e 18 viene illustrata la necessità di eliminare, all’incrocio di Via di Malafede con la Cristoforo Colombo, il semaforo per sostituirlo con un sottopasso che permetta il defluire delle auto da e per Via di Malafede eliminando le code.

Si verrebbe quindi a creare una situazione simile a quella di Acilia, dove chi è sulla Via del Mare passa nelle gallerie, mentre chi è sull’Ostiense e deve andare ad Acilia, passa sopra.
Lo stesso documento però mette in guardia dalle criticità del progetto  I ritrovamenti archeologici effettuati nell’area di interesse, hanno comportato un notevole ritardo nell’elaborazione del progetto definitivo stante la necessità di individuare le modalità e l’entità degli ulteriori scavi richiesti dalle competenti Soprintendenze. Ulteriori difficoltà alla compiuta elaborazione progettuale sono riconducibili a problemi idraulici (deviazione del Fosso di Fontanile e di un acquedotto). All’esito di tali approfondimenti è stato redatto, nel mese di marzo 2008, il progetto definitivo ed è stata convocata la Conferenza di Servizi Permanente. Nel merito, al fine di garantire scorrevolezza e fluidità del traffico veicolare nell’area interessata, in una prima fase, si è previsto di realizzare la sistemazione stradale delle sole complanari per poi procedere successivamente alla costruzione del sottopasso della Via Cristoforo Colombo.

Inanellandole per bene le criticità ravvisabili sono:

  1. Il costo. Poco più di undici milioni di euro. Una previsione di spesa che però non comprende i punti seguenti.
  2. La necessità di non bloccare il traffico. E quindi di completare preventivamente le complanari della Cristoforo Colombo. Queste si interrompono all’incrocio con Via di Mezzocammino per riprendere con l’incrocio di Via di Acilia. Per costruirle bisogna espropriare sia terreni privati che terreni demaniali soggetti a vincolo (la Riserva del Presidente)
  3. La deviazione del Fosso di Ponte Ladrone. Detto anche Fosso del Fontanile, ha il compito di drenare le acque pluviali dalla Cristoforo Colombo fino al Tevere. Il Fosso ha avuto il suo momento di notorietà proprio nel 2008 durante un nubifragio. A Casal Bernocchi avevano costruito delle case nel suo alveo ed in quell’occasione queste ultime furono sommerse dal fango. Presumibilmente il sottopasso avrebbe bisogno di un sistema di idrovore che scarichino le acque nel nuovo corso del Fosso.
  4. I reperti archeologici. Ai tempi del Regno d’Italia la Riserva del Presidente (al tempo Riserva del Re) arrivava a metà dell’attuale Via di Malafede. Esistono acquarelli della Regina Elena e scavi promossi dall’archeologo Lanciani che attestano la presenza di rovine in tale sito. Durante il ventennio fascista tali rovine furono interrate per permettere il passaggio della nuova arteria che doveva collegare rapidamente l’Urbe con Ostia: la Via Cristoforo Colombo. Ma sono appunto sempre sotto il manto stradale.

In alternativa a tale progetto un laboratorio di urbanistica, Lab.Ur., propose un suo progetto che prevedeva proprio un collegamento diretto con Vitinia: da Via Troisi a Via del Risaro – superando con un ponte il Fosso di Malafede – e da Via del Risaro sulla Colombo. Con un costo preventivato di poco più di un milione di euro.

L’allora Comitato di Quartiere Giardino di Roma, di cui ero segretario, fece propria questa proposta. Proposta che vedeva favorevoli i Presidenti dei due municipi, XIII e XII, ma contrari gli abitanti di Via del Risaro, che temevano un incremento del traffico nel tratto urbano di quella strada. Ma l’opposizione più importante si è rivelata essere quella dell’Ente Bacino del Tevere. La zona del Fosso di Malafede è soggetta ad esondazioni. Consultati informalmente i dirigenti dell’Ente sull’argomento, questi si sono sempre dichiarati contrari all’opera.

Lasciato il Comitato di Quartiere l’idea di collegare in qualche modo il quartiere con Vitinia non è scemata. Nel 2014 con l’associazione Bona Fides abbiamo pensato a proporre un collegamento ciclo-pedonale tra Via Troisi e Via del Risaro. Una soluzione del genere eviterebbe almeno a molte persone di camminare sul ciglio dell’Ostiense per raggiungere la fermata del trenino a Vitinia.

Abbiamo consultato l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Roma ed il Consigliere Comunale Gemma Azuni. Al di là delle appartenenze politiche, la Azuni è un abitante di Vitinia ed ha accettato con entusiasmo di sopportarci nel Comune per portare avanti il nostro piccolo progetto. Grazie al suo lavoro il 16 Settembre 2014 l’Assemblea Capitolina aveva approvato una mozione (la potete trovare qui) che chiedeva al Comune di Roma di costruire questo collegamento nel triennio 2014-2016.  La mozione non dava la certezza che si sarebbe costruito questo percorso, ma lo rendeva possibile.

Ad oggi nessun attore del quartiere (Comitato di Quartiere o associazioni di cittadini) è mai riuscito a trovare una sponda nel Consiglio Comunale favorevole allo stanziamento di fondi per l’opera.

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