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2018

Kiruna

Nikon D5300, Nikkor 18-200 e Sigma 18-35 f/1.8

Secondo viaggio in terra artica. L’anno scorso era stato in Norvegia, a Tromsø – trovate qui il diario di quel viaggio. Posto favoloso ma tempo metereologicamente poco favorevole per ammirare pienamente l’aurora boreale. E allora ritentiamo quest’anno. Cambio di location: Kiruna, Lapponia svedese. Posto poco temperato. Per darvi un’idea alla stessa latitudine in Norvegia c’è Narvik, dove la notte le temperature scendevano sui -10°C. Noi siamo stati in slitta con i cani di giorno a -27°C ed abbiamo fotografato l’aurora di notte a -38°C. E per quanto mi sia potuto proteggere prima o poi il freddo ha passato guanti e scarponi… ed ogni volta son stati dolori!

22 Febbraio

Si parte! Voliamo con Lufthansa e SAS: Fiumicino-Francoforte, Francoforte-Stoccolma, Stoccolma-Kiruna. Siamo in sei ed abbiamo affittato una casetta tutta per noi nel villaggio di Puoltsi, sulle sponde di un lago lungo e sfrangiato che in questa stagione è completamente ghiacciato.

Puoltsi è un posto tranquillo ad una mezz’oretta dall’aeroporto di Kiruna. Abbiamo affittato un’auto, una Volkswagen Sharan, sufficientemente capiente per noi sei ed il nostro bagaglio. Nevica al nostro arrivo per cui ci godiamo la serata al caldo in casa.

23 Febbraio

La mattina facciamo due passi per esplorare la zona intorno casa. Nevica ancora ed essendo il cielo coperto la temperatura è relativamente alta: -12°C. Il nostro abbigliamento si fa beffe di queste temperature “primaverili”. Attraversiamo a piedi il lago ghiacciato – molto sicuro visto che i locali lo percorrono con le motoslitte – e visitiamo l’isoletta di fronte che ospita anche lei qualche casa.

Dopodiché prendiamo l’auto ed andiamo a Kiruna a fare un po’ di spesa. Kiruna è la città più settentrionale della Svezia e vanta quasi ventimila abitanti. Tanta popolazione è dovuta al fatto che qui ci sono le principali miniere di ferro della Svezia. Fatta la spesa torniamo a casa, pranziamo ed in previsione del tramonto (previsto per le 16,30) ci mettiamo a studiare sia il meteo che le previsioni sull’aurora. Una buona applicazione da installare sul proprio smartphone può essere My Aurora Forecast, disponibile sia per iOS che per Android. Quello che questa app (e altre che potete trovare sui vari store) vi dicono però è solo la probabilità di avere l’aurora boreale nella zona dove siete. Con una probabilità del 15-30% si inizia la caccia, avendo cura di dirigersi dove il tempo sia sereno. Ed il 23 Febbraio il tempo sereno era verso la Finlandia, così ci siamo diretti verso le cittadine di Vittangi ed Övre Soppero.

Ci fermiamo una prima volta in una zona boscosa. C’è un’aurora debole e bassa, mezza nascosta dagli alberi. Simile a quella che vedemmo l’anno scorso a Tromsø. Senza contare che in questo periodo c’è anche una luna splendente che sembra un faro in cielo. Decidiamo allora di spostarci e di fermarci in una zona con più campo visivo. Neanche ne troviamo una che il cielo si illumina. Il termometro dell’auto segna -36°C. Scendiamo, montiamo i treppiedi e fotografiamo questo nastro verde che percorre il cielo da un orizzonte all’altro. Ma siamo sulla strada principale e, sebbene da queste parti viva pochissima gente, costoro hanno la pessima abitudine di muoversi troppo spesso in auto costringendoci a troppe pause. Decidiamo allora di spostarci di nuovo. Abbiamo infatti notato che spesso ci sono bordo strada delle antenne sormontate da luci rosse e dotate di stradine di servizio. Ne troviamo una, imbocchiamo la stradina di servizio e montiamo finalmente i treppiedi al buio. Ed a questo punto abbiamo il più grande colpo di fortuna del viaggio: di botto si illumina un’aurora così potente da lasciarci a bocca aperta. Verde intenso ma anche con venature sul rosso, che crea un arco proprio sulle nostre teste. Resto a fare foto finché posso, poi il gelo ha la meglio sui miei piedi e sulle mie mani e debbo correre in auto a riscaldarmi e a dolermi per il dolore intenso.

24 febbraio

Il cielo è sereno e brilla il sole. La temperatura è a -28°C alle sette del mattino. Facciamo colazione e ci concediamo un’altra passeggiata sul lago ghiacciato. Stavolta è meno gradevole del giorno prima. Se alzo lo scaldacollo sul naso mi si appannano gli occhiali e poi le lenti ghiacciano! Per cui debbo tenerlo giù, con la conseguenza che sono i peli della mia barba a ghiacciare! Passeggiata breve quindi.

Optiamo per un più salutare giro in auto. Ci spingiamo a nord fino ad Abisko. Abisko è un parco nazionale rinomato per avere un cielo quasi sempre sereno ed essere quindi uno dei posti migliori dove sperare di vedere l’aurora boreale. Nel parco bisogna girare a piedi e con -38°C non ci pare il caso. Lungo la strada avevamo individuato alcune location potenzialmente scenografiche per delle fotografie ma alla bisogna si rivelano troppo nascoste tra gli alberi.

Decidiamo allora di tornare a Kiruna ed andiamo avere un drink all’Icebar, un bar costruito interamente di ghiaccio. Con tanto di bicchieri di ghiaccio. E viste le temperature esterne lo troviamo anche confortevole.

Riprendiamo la caccia ma anche la zona ad est di Kiruna non presenta zone prive di alberi, per cui decidiamo di tornare a casa. Dove neanche arriviamo ed una splendida aurora inizia a danzare sopra le nostre teste!

25 Febbraio

Oggi abbiamo prenotato sempre a Kiruna una escursione sulle slitte trainate dai cani (il Dog Sled Lunch Tour che trovate qui). E’ una splendida giornata di sole ed abbiamo appuntamento alle 11 del mattino. La temperatura è di -27°C. Due di noi hanno optato per guidare le proprie slitte. Altri hanno preferito fare i passeggeri. L’esperienza è bellissima: correre in mezzo i boschi con il sole che non si alza mai troppo in cielo e dona quasi sempre una luce morbida e dorata. Pranziamo con una zuppa di renna in una baita nei boschi e torniamo alla nostra auto più che felici. Ci facciamo un giro nel centro di Kiruna – è domenica ed è tutto chiuso ma notiamo che normalmente i negozi sarebbero aperti dalle 11,00 alle 16,00. Dopodiché torniamo a casa.

Decidiamo di spostarci di nuovo verso la Finlandia, verso Õvre Soppero. Ci infiliamo in una strada nei boschi fino ad una piazzola oltre cui non si può proseguire. L’aurora c’è ma è bassa e debole, quasi del tutto nascosta dagli abeti. Decidiamo allora di tornare a casa. Se restasse bassa col lago ghiacciato avremmo sufficiente campo visivo.

Ed al nostro arrivo si scatena il gran finale con una serie di aurore sempre più spettacolari. Fino all’ultima, vista dal lago, maestosa che balla velocissima come le dita di un pianista mentre suona. Poi verso le 2 di notte il gelo piega tutti noi e torniamo definitivamente in casa con mani e piedi dolenti ma felicissimi.

26 Febbraio

Giorno di rientro. Come a Tromsø l’ultimo giorno aveva nevicato e l’aeroporto era stato chiuso per qualche ora, anche quest’anno nevica ma a Stoccolma. Un paio d’ore di ritardo per partire, molte di più a Stoccolma dove i ritardi si sono accumulati. Finisce che perdo la coincidenza a Monaco per Fiumicino e passo la notte ospite della Lufthansa nella cittadina di Frisinga. La birra è buona e va bene così.

27 Febbraio

A casa finalmente. Questo viaggio mi ha cambiato. Non riesco più a dire che fa freddo. Ormai se il freddo non vuole ostentatamente uccidermi so che non debbo preoccuparmene più di tanto. Con il nostro freddo basta coprirsi adeguatamente e non troverà il modo di farci male.