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Harakiri del vecchio CdQ

Tempo fa lasciai con altri il Comitato di Quartiere Giardino di Roma e, dopo la breve esperienza nell’ultimo Consiglio Direttivo, sentii l’esigenza di contribuire a fondare un’associazione che promuovesse la legalità: Bona Fides. A causa di altri impegni sorti successivamente personalmente la sto curando ancora poco, ma con gli altri soci ci stiamo impegnando per iniziare a realizzare delle iniziative interessanti e coinvolgenti per il quartiere. Stay tuned.

Ogni tanto bazzico però sul sito dell’agonizzante CdQ, che da dopo la riunione del 9 Gennaio 2013 non pubblica più un verbale di una riunione, dico una! E si che dovrebbero tenerne almeno una al mese. Segnali di vita: molto pochi. Qualche inefficace lettera sull’illuminazione che continua a spegnersi. E sulle grate del sottopasso di Via di Fiumalbo che continuano a cedere a mesi alterni. Gira voce che abbiano integrato nell’organico i non eletti, ma l’organigramma sul sito riporta da mesi il consiglio direttivo monco.

Oggi ho notato che il motivo è dovuto all’aver abdicato dall’essere un Comitato di Quartiere per trasformarsi in un’associazione privata che di comitato mantiene solo il nome.

E’ online il nuovo statuto che appunto trasforma il CdQ in una AdQ, una Associazione privata di Quartiere. Infatti in un comitato che sia rappresentativo di tutta la popolazione, quando bisogna eleggere il Consiglio Direttivo si chiede a tutta la popolazione di esprimersi. Come la rappresenti sennò? Ed infatti così era. Ora invece solo gli associati possono votare. E come ci si associa? Col gradimento a maggioranza dei membri del Consiglio Direttivo in carica. E se alcuni candidati fossero sgraditi a questo Consiglio Direttivo? E’ ovvio che un simile statuto nulla ha a che fare con quello che dovrebbe avere un vero Comitato di Quartiere, plurale e rappresentativo di tutti.

Inoltre chi si volesse associare sarebbe costretto a pagare una quota associativa! Bassa che sia, reputo strana l’idea dell’impegno sociale che viene trasmessa: vogliamo tutelare nominalmente gli interessi di tutto un quartiere, ma rappresentiamo solo una parte. Una parte che deve pagare per essere rappresentata e che deve essere gradita a chi costituisce l’associazione!

E’ ovvio che questa associazione non potrà più essere riconosciuta al pari di un comitato di quartiere nè dal Consorzio di Gestione Giardino di Roma nè dal Municipio X. Ah si, per chi ancora non lo sapesse in concomitanza con le prossime elezioni comunali il XIII Municipio verrà ribattezzato X. Dobbiamo iniziare ad abituarci.

Si apre quindi lo spazio per la nascita di un nuovo Comitato di Quartiere che tragga beneficio dall’esperienza di quello precedente. Prevedendo quindi nel suo statuto la possibilità di presentare delle liste elettorali distinte, così che gruppi affiatati e concordi possano contendersi la rappresentanza del quartiere. Un Comitato che tutti i residenti, gli affittuari ed i lavoratori del quartiere possano votare, senza restrizione alcuna.