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De historia viarum

Correva l’anno domini 2008 quando nella lontana landa di Malafides iniziò il singolar tenzone per vincere l’iniquità. Causa prima del folle e tortuoso cammino a cui gli abitanti erano costretti era il blocco, la chiusura, la serrata di poche ma cruciali arterie da più dette del ser Mastoianni, del ser Modugno, del ser Macario.

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Ne la seguente narrazione riporto, per quanto la memoria mi permette, la cronica delle vicissitudini affrontate da pochi prodi, i Comitatenses, per vincere i vincoli e le folli prove che la publica amministrazione loro contrapponeva, solo per suo capriccio, e giammai per vera necessità.

Così comincia il manoscritto da poco recuperato nella zona archeologica di Malafede che ci ragguaglia su una saga ormai dimenticata. L’impresa affrontata dai pochi eroici membri del Comitato di Quartiere Giardino di Roma per far aprire le vie chiuse dai new jersey tra Via di Fiumalbo e Via Modugno.

Per comodità ho tradotto l’arcaico linguaggio del manoscritto in lingua corrente.

A Dicembre 2008 il Comune di Roma aveva confermato che le strade chiuse dai new jersey, presso la zona di cantiere di Via di Fiumalbo, non sarebbero mai dovute essere chiuse, in quanto non incluse in tale zona di cantiere. Il sospetto l’avevamo sempre avuto, ma questa è stata la prima volta che un dirigente del Comune di Roma ha chiarito la situazione.

Lancia in resta nella riunione del Consiglio di Amministrazione del Consorzio a Dicembre fu quindi deliberata l’apertura delle strade, da attuarsi tra la fine del 2007 e la prima settimana del 2008. Sembrava una cosa semplice. Mandi una gru a rimuovere i new jersey e ridai una mano di bianco alla segnaletica orizzontale. Un paio di cartelli per la segnaletica verticale ed il gioco è fatto.

Macchè! 🙁

Comunicata la notizia ai vigili urbani del XIII Municipio, questi hanno bloccato tutto pretendendo un nuovo piano di mobilità del quartiere che comprendesse le strade in questione. Manco stessimo aprendo un ponte sul Tevere!

A Gennaio 2009 dal Consorzio ci siamo procurati il vecchio piano di mobilità. Un esperto consultato da noi reputava non necessaria nessuna modifica a tale piano, ma vista l’insistenza dei vigili urbani di Ostia il CdA del Consorzio ha delegato l’architetto Panebianco a presentare il preventivo per un tale piano. Il Panebianco è membro del CdA1 e avendo anche la delega per i collaudi sembrava la persona più adatta.

Alla riunione del CdA di Gennaio il Panebianco ha presentato un preventivo per il nuovo piano di mobilità di 8500 euro. Ovviamente tale preventivo non è stato accettato dai nostri 4 membri nel CdA, perchè economicamente incongruo.

Nella riunione del 24 Febbraio i membri del CdA che fanno riferimento al CdQ hanno presentato un piano di mobilità fornito gratuitamente da un professionista, architetto urbanista, facente parte del CdQ2.

Il Presidente del Consorzio, dott. Orlandi, ha richiesto alcune modifiche. Soprattutto, per avere conformità con la documentazione precedentemente presentata al Comune, è stato richiesto un piano di mobilità ante e post l’apertura. Ma dico io: ma che ci dovranno mai fare ‘sti vigili urbani con un progetto così particolareggiato che fà aprire manco 100 metri di strada?

Finito Febbraio, inizia Marzo. Nuovo problema. I vigili urbani di Ostia ci dicono che loro non hanno problemi a dare l’ok all’apertura delle strade, ma… c’è sempre un ma. Serve una determinazione dirigenziale del Dipartimento all’Urbanistica. Che in italiano vuol dire che un dirigente di quel dipartimento deve controfirmare il nulla osta.

Ormai siamo di casa all’Urbanistica e vai con il giro di telefonate. Il dirigente interessato ci dice che dall’anno scorso i Municipi hanno ottenuto maggiore autonomia su tali questioni. Sono i vigili urbani di Ostia che debbono dare il nulla osta. Loro – il Dipartimento all’Urbanistica – per fugare i dubbi gli hanno pure spedito una circolare a tempo debito per evitare fraintendimenti. Che non l’abbiano letta?

Ritorniamo ad Ostia. Si, la circolare l’hanno letta. Ma non sono sicuri di averla interpretata correttamente. Dimenticavo che in questa nazione le disposizioni, come le leggi, si interpretano anzichè eseguirle. Il responsabile dei vigili urbani prende carta e penna e scrive a Roma per avere chiarimenti. Non l’avesse mai fatto. Il Dipartimento all’Urbanistica scaglia tuoni e fulmini. A fine Marzo è ormai chiaro chi deve mettere ‘ste firme. Ostia.

Aprile, dolce dormire. Il Consorzio da l’ok al piano di mobilità. Il comando dei vigili urbani di Ostia pure. Il 30 di Marzo i documenti vengono consegnati all’ufficio protocollo del Municipio XIII. Non è per niente facile far passare ‘ste carte da un ufficio all’altro! Comunque per metà mese arriva la determinazione dirigenziale. La palla ripassa al Consorzio: fuori i soldi o le vie restano chiuse!

Maggio. Mese di preventivi. Informati sulle aziende, richiedi i preventivi, scegli i preventivi. Il Consorzio ce li ha 6000 euro? Miracolo, sembra di si. S’inizino i lavori! E si finiscano pure in breve, grazie. Troppa fretta, cari miei. I tempi tecnici, son tempi tecnici. Pure ‘ste ditte hanno i loro.

Giugno. Alla fine si vede la luce. A mozzichi e bocconi, un giorno mettono la segnaletica, un altro giorno rinfrescano le linee di mezzeria, un altro ancora aprono una via e il giorno dopo ancora aprono l’altra.

Ma finalmente arriva il 6 di Giugno. Ufficialmente l’opera è conclusa e le vie sono aperte al traffico. 🙂

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Che fatica… Però, che soddisfazione  🙂

- Note all'articolo
  1. è uno dei tre membri che fanno riferimento a Caltagirone []
  2. Giorgia Coviello []