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I nativi digitali preferiscono i libri di carta

Un articolo del Washington Post ha rimesso in auge la classica domanda. Libri di carta o libri elettronici?

Sappiamo tutti che un libro cartaceo ha tanti vantaggi: lo puoi prestare, rivendere, strapazzare portandotelo in spiaggia e lasciandolo in bella vista quando ti allontani. Un iPad o un Kindle no. Ma il punto non è questo.

Nello specifico nell’articolo si parla delle preferenze degli studenti nativi digitali, o millenials come sono chiamati in America. Quasi tutti i membri del campione esaminato preferiscono studiare su testi cartacei.

“You just get so distracted,” one student said. “It’s like if I finish a paragraph, I’ll go on Tumblr, and then three hours later you’re still not done with reading.”

Più che il gusto dovuto all’odore della carta o la praticità di prendere appunti a margine (che poi si può fare e meglio con le note negli ebook) è proprio questo il problema. La scarsa capacità di concentrazione che molti studenti hanno di fronte agli ebook.

Nell’articolo Naomi S. Baron lancia un allarme

faculty and textbook makers are increasingly pushing their students to digital to help defray costs “with little thought for educational consequences.

Sarà così? Sarà colpa degli ebook se il livello dell’apprendimento calerà? O sarà colpa della scarsa capacità di concentrazione degli studenti? Alla fine di un paragrafo che differenza fa andare su Tumblr dallo smartphone piuttosto che dal tablet?

Compito di una buona scuola è proprio insegnare agli studenti un metodo di studio e capacità di concentrazione. Il mezzo ha sicuramente un suo valore. Ma nei millenni siamo passati dalle tavolette di cera ai papiri, dalle pergamene ai libri stampati. E tutte queste epoche hanno prodotto meraviglie nei vari campi del sapere. Non penso che gli ebook siano responsabili di chissà quale disastro…

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