Skip to content

Il caso Zaleski lo pagheremo noi?

<br />

Lui è Roman Zaleski, è il finanziere che guida la Carlo Tassara e che su Forbes nel 2007 è stato valutato come il 488esimo uomo più ricco con un patrimonio di 2 miliardi di dollari.

E che c’entrano i cittadini italiani con lui, mi direte? Ora ve lo spiego

Tutta la storia si basa sul nostro capitalismo capace di vivere solo in regime di monopolio, all’ombra della Mediobanca di Cuccia, quello che diceva che le azioni si pesano e non si contano.

Nel 2006 e nel 2007 in Europa era in corso un grosso consolidamento bancario, con fusioni ed acquisizioni. Da noi nacque IntesaSanPaolo. Zaleski rastrellava finanziamenti. Tra le banche italiane ed europee. E con questi soldi acquistava pacchetti azionari in Italia ed altrove, diventando da noi uno dei protagonisti dei salotti italiani, con il beneplacito di Mediobanca. Uno di quelle persone insomma che permettono a pochi gruppi di controllare la finanza italiana. Zaleski non partecipava con soldi suoi, quindi, ma con soldi prestatigli.

Nel 2008 ti viene giù la borsa. E’ cronaca di questi giorni. I mercati subiscono ribassi così forti da mettere in difficoltà le banche. I governi si preparano ad intervenire ma le banche hanno comunque bisogno di recuperare liquidità, visto che la sfiducia tra di loro è così alta che hanno smesso di prestarsi denaro tra di loro. Due banche estere, la Royal Bank of Scotland e BNP Paribas, rivogliono i loro soldi. O i soldi o si prendono le azioni delle banche italiane in carico alla Carlo Tassara: quote di Unicredit, IntesaSanPaolo (5%), UBI Banca, BPM, Generali (2%), Mediobanca (2%), MPS. Quanti soldi? Almeno 1,6 miliardi di euro. Si, avete letto bene: miliardi. E forse tale cifra coprirebbe solo l’80% del debito della Carlo Tassara.

Quindi delle due l’una. O le banche italiane stanno a guardare, prestano i loro soldi alle imprese ed ai privati e vedono modificato il proprio assetto azionario. O tirano fuori ‘stà valanga di euro per evitare che qualche banca estera entri nei loro consigli di amministrazione.

Neanche c’è da discuterne. Subito si mette in moto un piano per rilevare il debito della Carlo Tassara.

Non avrei nulla da ridire se le suddette banche utilizzassero solo soldi loro. Ma in questa congiuntura economica hanno a disposizione i nostri soldi, con i fondi che il governo vuole stanziare per le banche che ne richiedano. Fondi che debbono servire a dare liquidità alle banche affinchè effettuino prestiti ad aziende e cittadini, non per speculazioni finanziarie.

Per cui torno alla domanda del titolo: non è che il crac di Zaleski lo pagheremo noi cittadini?