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Il Ciclo della Fondazione

Ogni tanto mi vien voglia di rileggere libri che ho già letto tanto tempo fa. Questa volta è stato il turno di Asimov con il suo Ciclo della Fondazione.

 

Essendo un classico della fantascienza c’è poco da aggiungere. Quello di cui voglio parlarvi invece sono alcuni dettagli che, rapportati ai giorni nostri, mi hanno fortemente colpito.

Lo scenario dei romanzi del Ciclo si basa sulla disgregazione di un Impero Galattico. La motivazione che viene data per giustificare la crisi di questo Impero verte su una burocrazia soffocante, così ramificata da essere irriformabile. Impossibile non fare un parallelo con l’Italia dei nostri giorni. Proprio mentre finivo di leggere l’ultimo libro, il governo Letta era costretto a ritirare il decreto salva Roma dopo averlo snaturato trasformandolo in una nuova fonte di spesa da ripianare solo con un ulteriore innalzamento della tassazione. Il romanzo principale è del 1950. Ritrovarsi nel 2013 in una situazione così simile a quella immaginata colpisce. Colpisce di più pensare che la soluzione immaginata allora era l’inevitabile tracollo dello “stato”, tracollo corredato da stragi e devastazioni.

L’altra cosa che mi ha colpito è contenuta nell’ultimo libro del ciclo: Fondazione e Terra.

Si parla di Gaia, un pianeta senziente, dove ogni componente – dagli uomini alle rocce – ha un suo grado di consapevolezza e concorre, tramite un contatto telepatico, a contribuire all’equilibrio complessivo. Al di là delle  fantasie del romanzo, Asimov parlando di Gaia – ed era il 1986 – ci dice due cose in particolare.

Su Gaia la privacy non ha valore. Su Gaia è impensabile che gli altri non siano testimoni delle tue azioni. Un concetto sconvolgente allora, meno oggi. Mi è sorto spontaneo infatti fare un parallelismo con gli attuali social network, tramite cui tendiamo troppo spesso a rendere pubblica ogni nostra azione

Gaia non ha documenti conservati ma una memoria globale. Tutti ricordano tutto senza dover scrivere nulla. Quello che non è direttamente immagazzinato nella mente di un individuo, può essere ricordato comunque perché immagazzinato nelle rocce o negli altri componenti di Gaia. E anche qui non ho potuto non fare un parallelismo con l’attuale tendenza a dematerializzare i nostri documenti tramite le tecnologie cloud.

Asimov in fondo era un valente scienziato prima che uno scrittore di fantascienza e val sempre la pena rileggerlo.