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È un bel romanzo storico. Il “bello” però non va’ attribuito alla trama – trama che per uno abituato a gialli ed intrighi è abbastanza scontata e prevedibile. La cosa bella di questo libro è l’ambiente in cui ti immerge, quello dei libri antichi, degli incunaboli, dei manoscritti. Delle collezioni in cui sono conservate copie uniche di testi non necessariamente famosissimi ma comunque retaggio del sapere del tempo.

Un altro aspetto che mi ha incuriosito – non so se ne sia stato complice anche il film tratto dall’opera di Pèrez-Reverte – è il mito che si è propagato nel mondo reale spingendo alcuni a creare riproduzioni del libro causa delle peripezie dei nostri eroi: Le Nove Porte del Regno delle Ombre. Opera di fantasia divenuta pelle e pergamena con i suoi testi in latino e le incisioni riprodotte nei minimi dettagli. E non contiamo poi quei siti dove fan dell’occulto hanno messo bocca sulla corretta interpretazione di questa o quella tavola esoterica!

Insomma ho ravvisato nel fandom online di questa opera del 1993 quella vitalità che tanto mi ha colpito successivamente quando lessi i libri di Game of Thrones e poi iniziai a seguire le puntate delle varie stagioni della serie televisiva.