Viviamo in una democrazia occidentale sui generis. Roba da tardo Impero Romano. Rifletteteci.
Al di là dell’Atlantico sono dodici anni che la poltrona di Presidente degli Stati Uniti è contesa tra due famiglie: i Bush ed i Clinton. Certo, ora c’è Obama, ma Hilary Clinton è comunque lì, Segretario di Stato.
In Inghilterra c’è la saga del Labour Party. Tony Blair passa lo scettro a Brown quando ha superato il limite di eccesso di presenza. Concetto tipicamente inglese. Noi non lo comprenderemo mai, quindi inutile tentare.
In Francia c’è un cretino che pensa a tutto meno che al paese. Si sposa con una modella, si mette in mostra in Medio Oriente solo per apparire in televisione, non concludendo nulla. E nel frattempo le periferie delle sue metropoli sono in rivolta.
Quì da noi, tanto per essere originali, dopo l’incessante scontro Berlusconi-Prodi, il secondo vieppiù pugnalato da chiunque potesse infierire, viviamo ora nel dramma da assenza di opposizione. Troppo occupati a sinistra nell’auto-cannibalismo per crescere e decidere che fare da grandi. Il PD, dopo l’umiliante buffone di passaggio, ora si presenta con un segretario a termine. Che, disperato, spara bordate retoriche su qualunque argomento. Tesi già ampiamente rigettate dalla storia negli anni passati.
E il centro-destra, tanto per passare il tempo decide di fondersi in un unico partito: il PdL.
PD e PdL. Due chimere destinate allo sfacelo. Il PD già adesso. Il PdL quando verrà a mancare il suo capo carismatico.
Berlusconi potrà piacere oppure no. Gli và accordato il merito di aver sconvolto la vita politica italiana.
Ormai le persone sono o pro o contro Berlusconi. Nessuno propone idee. Nessuno formula concetti. Lui sforna qualunque cosa gli passa per la mente, buona o brutta, e tutti lì a commentare, adorare od odiare.
Roba da tardo impero, quando i capricci dell’Imperatore di turno diventavano affare di stato.
Berlusconi ha creato un logo, un immagine uguale a se stessa nel tempo. Bandane, trapianto di capelli, lifting, cialis a go-go per fare sesso: il capo è sempre riconoscibile nonostante gli anni che passano, simile a se stesso. Facile per le masse vederlo come un’icona rassicurante: il corpo del capo, appunto.
E poi interpreta i due opposti: l’anti-italiano e l’arci-italiano. Si presenta imprenditore vincente, leader riconosciuto. Fà le corna e gaffe a non finire.
Nel deserto politico di buffoni e ballerine diventa un gigante e resta a galla senza più avversari. Non per sua grandezza, badate bene. Per minutagine degli altri.
Ed intanto noi, gentucola di buona volontà, ad annaspare…