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Il giorno dei trifidi

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Avevo sicuramente già letto da ragazzo questo libro. Mentre lo leggevo me ne tornava alla memoria qualche sprazzo, come il ritmico tamburellare dei trifidi sui loro stessi tronchi. Nonostante non sia un libro recente, ha una trama avvincente, con un incipit spesso ricalcato da molte opere successive. Leggendolo mi sono reimmerso nelle paure del mondo della mia infanzia, con la spada di Damocle dell’olocausto nucleare che pendeva sulla testa di tutti.

Il bello del romanzo è che la singolare apocalisse che da il via alla storia – buona parte dell’umanità si risveglia cieca dopo aver assistito ad una pioggia di meteore verdi – è solo una scusa per porre una scomoda riflessione: con l’umanità prossima all’estinzione, divisa in una minoranza sana ed una maggioranza inabile, sarebbe meglio organizzarsi tra sani per affrontare il futuro o tentare di far sopravvivere quanti più dei ciechi?

Ovviamente la risposta non è facile – sebbene la logica ci porti verso una risposta. Val la pena di leggerlo.