Il medico di corte di Enquist parla di un fatto storico poco conosciuto: la rivoluzione danese. Cristiano VII, il re, era mentalmente instabile ed al suo capezzale viene convocato un medico tedesco, Friedrich Struensee. Abile, brillante, imbevuto delle idee illuministe – siamo ai tempi dell’Encyclopédie francese – occupa il vuoto di potere dovuto alla malattia del re. Divenuto amante della regina e primo ministro in due anni rivolta come un calzino la medievale società danese. Per finire poi decapitato dopo un colpo di stato e la condanna per lesa maestà.
Questi i fatti. Ma Per Olov Enquist riesce a romanzarli così bene che dopo averlo letto ancora resti a pensare agli errori di Struensee e alla vicenda umana di Cristiano VII e della regina Caroline Matilde.
Struensee alla regina per la prima lezione di equitazione:
“la prima regola”, aveva detto, “è la prudenza.”
“E la seconda?”
“L’audacia.”