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Il push in iOS

Certo che a volte Apple è sconcertante per il modo in cui NON comunica – o comunica male – le migliorie che va ad apportare al proprio sistema operativo. A volte penso che lo faccia per vezzo. A volte perchè non sempre tutto funziona come dovrebbe. Mai capito.

Ai tempi d’oro di Blackberry chi lo utilizzava metteva sempre in risalto l’immediatezza con cui le mail del circuito interno BB venivano notificate. Per semplificare, se ci si iscriveva al servizio di mail gestito direttamente sui server BB, le mail indirizzate a tale account, oltre ad essere pesantemente crittografate, venivano notificate con un’immediatezza simile agli sms. Una figata per chi utilizza la posta elettronica per lavoro!

Facciamo un esempio pratico per capirne l’importanza sul lavoro. Debbo prendere un appuntamento con un cliente, ma con me deve partecipare anche un altro collega. Tramite un calendario condiviso vedo che per un certo orario sono libero e fisso l’appuntamento. Automaticamente il calendario invia una mail ad mio collega per avvisarlo del nuovo impegno che coinvolge anche lui. Se la mail di notifica non viene ricevuta e letta in pochi secondi, c’è il rischio che l’altro collega prenda un altro impegno. Ecco quindi che il servizio push introdotto da BB spopola e fa terra bruciata dei concorrenti in ambito lavorativo.

Arriva iPhone ed in iOS si poteva al massimo configurare la posta per controllare automaticamente ogni quarto d’ora la propria casella, ma niente di più. Tant’evvero che all’inizio le aziende ti davano un BB per lavoro ed i dipendenti si compravano un iPhone per loro. E invece, con iCloud, anche questo non è più del tutto corretto. Infatti, sottoscrivendo iCloud ci viene fornito un indirizzo nome.utente@me.com dove è attivo un servizio di notifiche immediato simile a quello di BB.

Non ci credete? Fate una prova. Inviate una mail da un computer o da un altro smartphone ad un vostro indirizzo @me.com con copia conoscenza ad un indirizzo normale – che so, gmail per esempio. E vedete che succede sull’iPhone. Stamattina ricevevo la notifica della mail su @me.com pochi secondi dopo averla inviata. Per la legge del contrappasso stasera la notifica non è più così immediata. Questo a ribadire che non sempre le ciambelle che fa Apple riescono col buco. Ma sicuramente è un bel passo avanti per mettere la pietra tombale su quella che una volta era l’azienda leader, l’inventrice del moderno smartphone: Research In Motion.

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