Vi piace la fantascienza? Vi piace Dune, inarrivabile capolavoro di Frank Herbert? Mettiamo che vi piaccia tutto questo ma che fossimo ancora nel 1973, quattro anni prima di vedere al cinema il primo Guerre Stellari. Il regista cileno Alejandro Jodorowsky legge Dune e ne rimane fulminato. Vorrebbe fare una trasposizione cinematografica grandiosa: un film che provocasse delle allucinazioni da LSD, senza assumere LSD dice Jadorowsky. L’opera è titanica ma Jodorowsky riesce a convincere il produttore francese Michel Seydoux a dargli una chance. Si butta anima e corpo nella preparazione del progetto: 3000 bozzetti per lo storyboard: scrive dialoghi, disegna scene e descrive i movimenti macchina.
Vuole ambientazioni e musicalità diverse per i diversi mondi del romanzo di Herbert. Contatta i Pink Floyd, i Gong, i Tangerine Dream, i Sun Ra. Per le scenografie ed i costumi contatta H. R. Giger, Chris Foss e Moebius. Come attori Salvador Dalì per impersonare l’Imperatore dell’Universo. Dalì aveva chiesto 100.000 dollari per ogni ora passata sul set – ragion per cui Jodorowsky aveva drasticamente ridotto le scene in cui compariva. Orson Wells come Barone Harkonnen, David Carradine, Mick Jagger… Costo stimato: 20 milioni di dollari. Cifra stratosferica per il tempo. Troppi. Quando la preproduzione fu completa i fondi non si trovarono e fu David Lynch nel 1984 a portare sul grande schermo Dune.
E’ stato recentemente creato un docufilm che racconta quell’avventura. Si chiama Jodorowsky’s Dune (link qui). Qui sotto il trailer.
Non tutto di quel lavoro andò perduto. Giger iniziò da qui per partorire il mostro di Alien. Jodorowsky e Moebius collaborarono per la graphic novel The eyes of the Cat. Venticinque pagine in cui la narrazione classica che procede su una griglia di vignette viene abbandonata. Ogni pagina è dedicata ad un’unica tavola, muta, che rappresenta un passo della storia. Un’aquila, un gatto e una città. Sul retro di queste tavole si sviluppa una storia parallela, ma legata alla prima.
