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carnevale, Ivrea, arance

La Battaglia delle Arance

Ad Ivrea, l’antica Eporedia, a carnevale le contrade si sfidano nella Battaglia delle Arance. Faccio mea culpa, non ne sapevo nulla fino a capodanno quando a Zanzibar due ragazze piemontesi ce ne hanno parlato. Ho allora approfittato del loro invito per passare il weekend tra Torino ed Ivrea e per assistere a questa festa.

La Mugnaia

Il sabato l’ho passato a Torino – potete vedere qualche scatto qui – e siamo andati ad Ivrea nel tardo pomeriggio. Il sabato sera era prevista una sfilata. E’ una festa dove è tradizione andare in giro portandosi dietro bottiglie di gin & tonic o coca & rum. In un clima di festa si vedono sfilare le bande ed i carri delle contrade, si beve e si mangia e si finisce a ballare nei vari tendoni adibiti a discoteche. Sarah, la nostra amica eporediese, ci aveva procurato le casacche di alcune contrade. Dopo cena ci siamo imbacuccati, abbiamo messo le casacche sui giubbotti e siamo usciti… sotto la neve!

E già! Carnevale quest’anno è caduto proprio presto ed Ivrea è sotto i monti. Così ci siamo goduti la prima parte della serata sotto una leggera nevicata che poi si è trasformata in una pioggia, per fortuna non troppo accentuata. Ogni contrada partecipava alla sfilata con un carro carnevalesco corredato da amplificatore e musica e seguito dalle truppe che avrebbero partecipato l’indomani alla Battaglia delle Arance. Alcune contrade avevano anche delle loro bande. Bello spettacolo, anche se alla fine un po’ umido O_o

Ci siamo riscaldati ballando sotto il tendone della contrada della Morte 👻

Il giorno dopo, domenica, prima ci siamo goduti la sfilata in costume…

Sfilata

dopodichè… guerra!!!

I Falconieri

La tradizione racconta che ad Ivrea, anzi Eporedia, c’era un signorotto che esercitava lo jus primae noctis. La figlia di un mugnaio (la mugnaia che vedete nella prima foto in alto) dopo le nozze salì al castello con una spada nascosta tra le vesti. Fece ubriacare il signorotto e lo decapitò. Da lì la popolazione si rivoltò. Nella Battaglia delle Arance i carri rappresentano le forze del signorotto, assaltate dagli uomini delle contrade in ogni piazza di Ivrea. Ogni anno le famiglie più facoltose di Ivrea si contendono l’onore di finanziare la festa. Colui che si aggiudicherà tale onore sarà il mugnaio per quell’anno. Ma la vera star sarà la moglie che, col titolo onorifico di Mugnaia, sfilerà su un carro lanciando dolci agli spettatori. Se i fuochi d’artificio che il marito finanzierà saranno ritenuti spettacolari allora le sarà attribuito il titolo di vezzosa.

La battaglia è una cosa seria. Chi è sul carro deve lanciare arance a due mani senza sosta – pena la squalifica del carro. Chi è in strada deve centrare i tiratori. Esiste un sistema di giudici che assegna e sottrae i punti ai carri per arrivare a decretare un vincitore alla fine del carnevale.

I Cavalieri di San Bernardo

Essere sui carri è un onore – anche costoso – ma richiede disciplina. Bisogna controllare la respirazione sotto la maschera per mantenere il ritmo e si finisce con le braccia piene di lividi. Chi è a terra rischia ben di peggio, perché un’arancia in faccia può far molto male!

We are Warriors

Alla fine vin brulè per tutti e sotto con una doccia bollente.

After the Battle

Consiglio a chi volesse assistere al prossimo carnevale di indossare abiti poco pregiati e stivali o scarponi. Anche stando attenti ci si sporcherà moltissimo. Indossando un cappello frigio rosso si segnalerà ai lanciatori di essere degli spettatori. Questo metterà al riparo dai lanci diretti. Ma non da quelli accidentali o da quelli di rimbalzo. Ad un paio di amiche un’arancia in faccia è arrivata e non è cosa carina…

Se volete la galleria fotografica della giornata è qui, oltre che sui soliti social network.

PS

Le arance utilizzate nella Battaglia fanno parte del surplus nazionale e sono destinate al macero. Quindi, spreco per spreco, almeno così fanno una fine più nobile dell’essere schiacciate sotto i cingoli di un trattore

CategoriesFotografia