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La terza onda

Dee Giallo è il programma radiofonico di Carlo Lucarelli su Radio Deejay. Ultimamente mi sono iscritto al podcast, così da potermi sentire quando voglio la puntata settimanale.

Avendolo scoperto da poco mi sono scaricato anche le puntate passate ed una in particolare mi ha colpito. S’intitola La Terza Onda.

La Terza Onda è un esperimento un po’ particolare. Siamo nel 1967. Immaginatevi quegli anni di contestazione e controcultura. Siamo in California, a Palo Alto. Ed in un liceo un professore di storia, Ros Jones, sta parlando agli alunni di Hitler e del nazismo. E’ una scuola in linea con quel periodo. Un professore informale che si fa chiamare per nome e degli studenti abituati ad una disciplina lassa. Ma nel corso della lezione insorge un problema. I ragazzi si chiedono come possano i tedeschi sostenere di essere stati all’oscuro del massacro degli ebrei. Bella domanda. Come rispondere? Come spiegarlo? Per quei ragazzi il mondo che Jones descrive sembra così alieno…

Jones ha un’idea. E coinvolge gli alunni in un esperimento teso a dimostrare agli studenti che le masse sono facilmente manipolabili e che quindi sarebbe ancora possibile una dittatura. Ma ovviamente non lo prospetta in questi termini.

Jones li coinvolge in un movimento, inventato di sana pianta, chiamato The Third Wave (La terza onda del titolo) il cui motto è “Forza attraverso la disciplina, forza attraverso l’unione, forza attraverso l’azione, forza attraverso l’orgoglio”.

Il primo giorno dell’esperimento Jones impone un corretto modo di sedersi, addestrando gli studenti finché questi non fossero in grado di arrivare dall’esterno della classe fino alle proprie sedie e prendere posizione nel modo corretto in meno di 30 secondi senza fare alcun rumore. Procede quindi con una ferrea disciplina in classe imponendo silenzio e attenzione alle lezioni. Viene inserito anche un rigido regolamento disciplinare, imponendo ai ragazzi di alzarsi prima di parlare, di rispondere in modo coinciso alle domande e di  chiamarlo “Signor Jones”.
Nel secondo giorno Jones crea un saluto simile a quello del regime nazista e ordina ai membri della classe di salutarsi vicendevolmente in quel modo anche al di fuori della classe. Gli studenti sono così coinvolti che ognuno di loro si attiene senza problemi a questo comando.
A questo punto l’esperimento prende vita per conto suo, con studenti che da un po’ tutta la scuola vi si unisconoo: il terzo giorno la classe passa dagli iniziali 30 studenti a 40 partecipanti. Tutti gli studenti mostrarono un drastico miglioramento nelle loro abilità accademiche e una motivazione straordinaria. Jones istruisce gli studenti su come fare un’iniziazione ai nuovi membri, e per la fine del giorno il movimento raggiunge oltre 200 partecipanti. E nasce una vera e propria dittatura: i dissidenti vengono ostracizzati, i membri del movimento cominciano a spiarsi a vicenda, e gli studenti che si rifiutano di aderire vengono accusati.

È al quarto giorno di esperimento che Jones decide di porre fine al movimento perché ne sta perdendo il controllo. Annuncia così ai partecipanti che il movimento era solo una parte di un movimento a livello nazionale e che un candidato presidenziale del movimento ne avrebbe annunciato pubblicamente l’esistenza in televisione. Jones ordina quindi agli studenti di partecipare ad una manifestazione il giorno dopo per testimoniare all’annuncio.
Invece di un discorso televisivo del loro leader, agli studenti viene però presentato un canale vuoto e dopo qualche minuto un vecchio filmato di un discorso di Hitler.

Quattro giorni. Quattro giorni per riuscire a creare un senso di superiorità simile a quello che i cittadini tedeschi avevano nel periodo della Germania nazista. Quattro giorni in cui, senza troppa fatica, il terzo reich era rinato in nuce in California!

Qui il documento scritto dal professor Jones in cui racconta l’esperimento.

Inutile dire che sono rimasto veramente colpito da questa storia. Non è la prima volta che vengono fatti esperimenti psicologici del genere. Ma in altri casi i partecipanti venivano estraniati dal loro contesto abituale. Come quando si simula un regime carcerario con volontari che, estratti a sorte, diventano secondini o prigionieri. Qui invece tutto è accaduto nella più completa normalità.

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