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L’Avversario

avversarioA volte, in passato, avevo un incubo ricorrente. Viene fuori un problema con l’università, problema per cui un esame a caso non è più valido. Oppure non era stato da me sostenuto senza che nessuno se ne sia accorto. Ragion per cui mi si concedono sei mesi per sostenerlo onde evitare l’annullamento della laurea! Beh, l’ho detto, è un sogno, un incubo. Ti svegli la mattina, ti riprometti una cena più leggera e ti fai una risata prima di andare sotto la doccia.

Anche la storia di Jean-Claude Romand è un incubo, ma reale. La storia di Romand si è inceppata al secondo anno di università, facoltà di medicina. Non sostiene un esame ma non lo dice a nessuno e finge di andare avanti. Per tutti si laurea, diventa un medico e lavora per l’OMS di Ginevra. Padre di due bambini e marito amorevole, cittadino modello della piccola comunità dove vive, ogni mattina parte per Ginevra per andare in ufficio. Ogni tanto sta fuori per delle missioni ed al rientro non manca mai di portare dei doni agli adorati figlioletti.

In realtà Jean-Claude Romand passa il suo tempo a girovagare per i boschi e a leggere riviste. Il suo reddito è dovuto ad una serie di truffe finanziarie di cui sono vittime i suoi parenti e la sua amante. Finché il castello di carte, che miracolosamente si è tenuto in piedi per troppi anni, non inizia a crollare. E Romand per non dover affrontare la realtà massacra i due figli, la moglie e gli anziani genitori.

Ma questa è la cronaca giudiziaria di una storia assurda ed orribile. Emmanuel Carrère ci porta all’interno della vita di Romand. Ed è stata una lettura breve ma angosciante.