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Le elezioni dove tutti urlano e tutti vincono

regionali_2015Nel weekend si è chiusa la tornata elettorale dedicata alle regionali. Come sempre tutti dicono di aver vinto e stravinto, fatta salva la marcata astensione dal voto. Non solo i politici – quelli ormai ci hanno abituato – ma anche i tanti cittadini comuni che scambiano la politica con il tifo calcistico. Poi, vabbè, basta guardare chi governa le varie regioni per capire chi abbia davvero vinto e chi abbia davvero perso.

Invece di perdere tempo con le solite, noiose, dichiarazioni e considerazioni nostrane sulle minoranze dissidenti, i partiti fagocitati dagli alleati e sugli appassionati del vinciamo poi vorrei invece segnalarvi un articolo di un’amica giornalista che lavora in Pakistan come osservatrice elettorale per conto delle Nazioni Unite.

Ve lo voglio segnalare perché l’astensione dalle urne e la propaganda elettorale sessista sono due macigni enormi per il nostro paese.

L’articolo si intitola La candidata c’è ma non si vede e ci racconta delle elezioni nella regione del Khyber Pakhtunkhwa. Siamo nella zona di Peshawar, in terra dei Talebani.

Ve lo segnalo perché non solo è una testimonianza diretta della non banalità del processo elettorale e dell’importanza di non disertare le urne – un diritto che troppi danno per scontato o che vedono come una seccatura. Ma anche per ricordarci che un certo modo di fare propaganda politica – basato sull’istigazione all’odio verso l’avversario o il diverso da se – non dovrebbe essere tollerato dai cittadini-elettori di un paese evoluto.

Ma, in fin dei conti, lo siamo, un paese evoluto?