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L’eredità dei grandi imperi

Quando la Prima Guerra Mondiale finì lasciò solo macerie e morti. Quattro imperi dissolti: Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Russia zarista.

Vincitori fasulli come la Francia, che non si accorse di aver ottenuto una vittoria di Pirro. E soprattutto milioni e milioni di morti e mutilati. Un’intera generazione spazzata via nelle carneficine della guerra di trincea. 

Il vero cambiamento che introdusse la Grande Guerra – chiamata così perché alla sua fine nessuno voleva immaginare che ce ne potesse essere un’altra – fu l’introduzione nel diritto internazionale del “desiderio di vendetta”. Un mutamento epocale dovuto alla crescita della società civile sconvolta da un conflitto così esteso.
Per secoli il diritto penale ed i concetti di bene e male erano stati esclusi dalle relazioni internazionali. Le guerre erano terminate con amnistie ed atti di perdono reciproco. Il diritto all’oblio era conditio sine qua non ristabilire normali rapporti tra i popoli dopo i conflitti. Il trattato di Versailles interpretò il nuovo spirito dei tempi, condannando moralmente la Germania per lo scoppio della guerra. Fu quel trattato a gettare i semi per la deflagrazione successiva dell’Europa.
Il numero di Limes dedicato alla Grande Guerra va letto senza se e senza ma.