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Luna? Si, ci siamo andati

Prima di parlarvi del libro voglio condividere alcune emozioni che mi ha lasciato. E quindi farvi vedere questa foto. E’ un dettaglio dell’originale che trovate qui.

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Immaginate di mettervi nei panni di Buzz Aldrin. Ciò che riflette la vostra visiera è quello che i vostri occhi stanno vedendo. Il suolo della Luna, nudo e spoglio. Il modulo con cui siete atterrati, unico rifugio per farvi sopravvivere. Armstrong che vi fotografa. Il cielo nero, nonostante il sole splenda. E quel pianeta, la Terra. Lo vedete? E’ quel puntino azzurro nel cielo nero quasi alla sommità del riflesso sulla visiera. Che esperienza pazzesca!!!

Vedere questa foto mi ha fatto anche tornare alla mente la sera che andai a sentire Harrison Schmitt, componente dell’Apollo 17, ultima missione sulla Luna. Mi ha sempre colpito una sua osservazione. Raccontava che durante le attività che lui ed il suo compagno dovevano svolgere sul suolo lunare si accorsero che istintivamente tenevano la testa rivolta verso il suolo. Troppo innaturale per il cervello avere in pieno giorno un cielo nero anziché azzurro!

 

Hasselblad500

 

Un’altra emozione che mi ha lasciato questo libro è stata la consapevolezza che le immagini a cui siamo abituati sono pessime, perché nel tempo si è andati sempre a riciclare gli scatti dalla qualità degradata utilizzati per le riviste ed i giornali dell’epoca. Sopra infatti potete vedere la Hasselblad 500 EL modificata per scattare le foto sulla Luna. Con una pellicola da 70 mm. Qualità eccezionale. Ne volete la prova? Guardate questa foto:

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detta anche “foto del turista” è stata ritagliata, raddrizzata e pubblicata su giornali, riviste e, poi, sul web. Ma l’originale è quella sotto:

 

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Che differenza, eh? Se andate qui trovate tuuuutte le foto di tuuuutte le missioni Apollo in formato originale.

Ma dopo la dissertazione fotografica veniamo al libro. L’autore è il giornalista svizzero Paolo Attivissimo. E’ un ebook gratuito disponibile in vari formati – andate qui per recuperarlo. L’intento è smontare le tesi dei lunacomplottisti, quella frazione degli appassionati di realtà alternative secondo cui tutti sanno che il primo allunaggio fu girato in uno studio cinematografico sotto la regia di Kubrick, oppure secondo cui tutti sanno tante altre baggianate del genere.

Il lavoro è interessante, ben argomentato e ben illustrato. Libro consigliato a chi troppo spesso è spinto a condividere sui social network qualunque leggerezza sull’argomento 🙂