Quando parli con il prossimo e dici che leggi sul tablet gli ebook, saltan fuori due considerazioni. Ma non ti distrai? E soprattutto: ma lo sai che io poi non ricordo quello che leggo in digitale?!?
Sulla distrazione la questione è semplice. Ti distrai se vuoi distrarti. A me le notifiche sull’iPad non distraggono. E alla peggio passo in modalità aereo e resta solo il testo. Facile. Il secondo punto è spesso una declinazione del primo. Con qualche rara eccezione, dovuta alla difficoltà a raccapezzarsi nella diversa impaginazione del testo. Diversa impaginazione spesso dovuta solo alla scelta dell’utente tra le due modalità di fruizione dello stesso.
Lo scrolling, quindi lo scorrere il testo dall’altro verso il basso. Ed il pagination, lo girare le pagine come in un libro cartaceo.
C’è differenza? Sembrerebbe esservene poca, ma non penso sia proprio così. Anzi, non lo penso solo io.
Lo scrolling è una fruizione più comoda, più moderna. In un tablet, fai scorrere col pollice il testo mentre leggi, non muovi la testa ed eviti inutili distrazioni. Sembrerebbe la modalità migliore. Direttamente derivata dal nuovo concetto di tablet che si è introdotto prepotentemente nelle nostre case.
Eppure io imposto sempre la pagination. Perché? Perché l’importante nella lettura è il contenuto, non il contenitore. Che anzi deve essere il più nascosto possibile. Leggo, premo un pulsante (se ho un kindle) o muovo leggermente il pollice, la pagina gira ed io continuo a leggere. La nostra mente è abituata a posizionare nello spazio gli oggetti ed i concetti in base a questo paradigma. Leggo un paragrafo e lo inquadro in alto nella pagina. Lo ricordo in quella posizione in quella determinata pagina e lo ritrovo sempre li. La modalità pagination non è solo, come dicono alcuni, un artefatto della tecnologia derivato e legato alla produzione dei libri cartacei. E’ per la nostra mente il modo migliore di fruire i contenuti, memorizzandoli, con il minimo di distrazione.
That’s all