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MacBook Pro Retina e la senescenza dei portatili

Ultimamente sto veramente poco sul web. Poco su Facebook, poco su Twitter – ma lì sono nuovo e non si nota che sono poco attivo. Ancor meno qui sul blog. Leggo molto però. Ebook sull’iPad, notizie dai blog che seguo tramite Reeder. E ascolto qualche podcast mentre guido: Digitalia, Fantascientificast, Dee Giallo.

Ultimamente le notizie di tecnologia la fanno da padrone: Apple, Microsoft, Google hanno presentato le loro novità.

Ma, come spesso accade, è Apple a lasciare il segno con il nuovo portatile ultrasottile e dal display ultradefinito. Il MacBook Pro Retina. E con le polemiche scaturite dalle conseguenze delle scelte costruttive di Apple.

Come sintetizzato nel video, per raggiungere lo spessore del nuovo portatile di casa Apple, solo 1,8 cm, i componenti sono stati progettati specificamente per incastrarsi l’uno con l’altro. I dischi SSD sono senza case, quindi solo scheda e chip. La ram è saldata sulla piastra. Insomma Apple ha partorito un miracolo di tecnologia che però è impossibile riparare o espandere.

Di fatto la strada che Apple apre per i suoi portatili è quella di renderli simili all’iPad. Le scelte, le caratteristiche volute, vanno decise prima dell’acquisto. In seguito, in caso di ripensamenti o per mutate necessità, si dovrà vendere la propria macchina per comprarne una più potente.

E qui apriti cielo. Ho letto tante proteste e contestazioni. Comprensibili quelle di iFixit che valuta seriamente la riparabilità delle macchine e che da 1 punto su 10 al Retina. Meno comprensibili a mio parere quelle provenienti da chi compra i MacBook Pro per utilizzo professionale appunto (montaggio video, post produzione fotografica, montaggio audio) non valutando appieno quali siano le loro necessità. Persone che in media ogni tre anni affermano di aver bisogno di aggiornare le loro macchine. E che protestano per questo ritmo di senescenza dei Mac.

Ora, alcune sobrie considerazioni.

  1. Intanto nessuno è obbligato a comprare un portatile Apple. Esiste Linux e Windows. La concorrenza c’è, per cui evitiamo i commenti da fine del mondo. Se le scelte di Apple non soddisfano si può sempre passare ad altro – la storia di Final Cut Pro insegna… 🙂
  2. Forse per alcuni professionisti, nonostante la comodità di avere un portatile, questo non è comunque la scelta più adatta. Volete Apple? C’è il Mac Pro.

Non si può certo pretendere che le prestazioni di una bestia del genere si possano godere anche su un portatile. Anche se leggo c’è chi lo pretende… 😛

Io ho un MacBook Pro 15″ metà 2010. L’ho preso per utilizzare Aperture. L’ho aggiornato da Snow Leopard a Lion e lo aggiornerò a Mountain Lion. Certo, quando lavoro con Aperture è meglio chiudere le altre applicazioni. Su un Mac Pro non dovrei farlo. Ma scegliere un portatile ti obbliga a dei compromessi. Li ho valutati attentamente – sono stato un mese intero a farlo, visto il costo iniziale delle macchine Apple. E sono tutt’ora più che soddisfatto.

PS

Consideravo che con la scomparsa del vecchio MacBook forse sarebbe il caso di accorciare i nomi dei portatili Apple. Chiamarli ufficialmente solo Air e Pro? Come per Os X che ha perso il Mac davanti…

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