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Mageia

E’ un momento un po’ confuso per chi, come me, utilizza come distribuzione Linux la francese Mandriva.

Mandrake prima, Mandriva poi, è una società che ha sempre navigato in brutte acque, economicamente parlando. Sfornando sempre, quasi le difficoltà economiche fossero uno stimolo irrinunciabile, sfornando sempre dicevo una distro eccellente. Equilibrata tra i diversi Desktop Environment – KDE, GNOME, ecc -, facile da configurare, stabile negli aggiornamenti.

Ormai ci si era quasi abituati ai reiterati annunci di disastro imminente e alla scarsa collaborazione con la community. Comunque fosse, Mandriva proseguiva la sua strada.

Ora, forse, non più come prima…

Nuovi capitali sono arrivati per evitare l’ennesima chiusura e, con essi, forse – quanti forse in quest’articolo – un cambio di rotta decisivo, con l’allontanamento di tanti sviluppatori.

Che non si son persi d’animo decidendo di provare a creare un fork da Mandriva: Mageia, da μαγεία, magia in greco.

Questa nuova distro sarà interamente sostenuta dalla comunità, quindi non dipenderà dalle vicende alterne di una società come è avvenuto con Mandriva in questi anni. Già una quarantina di persone hanno aderito al progetto. Restano da capire due cose:

  1. cosa deciderà la comunità brasiliana, se restare con Mandriva o confluire in Mageia. Questa scelta sarà molto importante – almeno per me – perchè da lì nasce KDE, fiore all’occhiello di Mandriva in questi anni.
  2. Cosa faranno gli sviluppatori di cooker (la versione sviluppo di Mandriva). Se anche loro aderiranno, già alcuni sembrano intenzionati a farlo, di fatto la vecchia Mandriva sarà finita.

Non ci resta che attendere.

CategoriesLinux