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Mailing list GdR e lo spam pseudo economico

Titolo del post un po’ lungo ma che prova a riassumere il contenuto dello stesso.

Qualche precisazione per i meno informati. Quando venni ad abitare qui, era il lontano 2004, le informazioni sul quartiere e sul Consorzio erano poche. Che dico poche? Nulle!

Uno dei primi tentativi di far circolare notizie ed informazioni fu una mailing list gratuitamente basata su un servizio apposito di Google. Ricordo ancora che per pubblicizzarne l’esistenza furono affissi in giro nel quartiere alcuni manifestini. Ne notai per caso uno a Via De Lullo, mi appuntai sul cellulare il lungo indirizzo e mi iscrissi.

A quei tempi la mailing list era l’unica via di comunicazione – fatta eccezione forse per il mio blog che al tempo ospitava un forum con un minimo di attività. Ed era molto attiva e piena di messaggi. Poi i tempi cambiano e così le abitudini. Nonché le risorse. Prima giardinodiroma.net, poi la nascita del Comitato di Quartiere con il suo sito, dopo ancora l’enorme diffusione di Facebook con il suo gruppo dedicato, tutte queste nuove risorse hanno portato la mailing list man mano in una posizione marginale. Fino agli ultimi tempi di pressoché totale inattività.

E su questa inattività è montata una querelle che mi ha infastidito – e tutt’ora mi infastidisce molto.

L’amministratore della lista, persona misurata e per bene, ha le sue idee sul ciclo economico. Nulla che io condivida, anzi sono tutte posizioni che reputo insostenibili, ma fin qui nulla di male. Ognuno è libero di avere le proprie idee ed in questo stà il bello di vivere in una democrazia. Ogni tanto nei periodi di maggiore attività della lista stessa inviava qualche mail dal contenuto assolutamente estraneo all’argomento per cui le persone si erano iscritte. C’erano argomenti ben più interessanti trattati dagli utenti, uno la mail manco la leggeva, per cui la cosa passava quasi sotto silenzio.

In questo periodo ormai, con Facebook che la fa da padrona, il mio blog che veleggia tra le 80 e le 100 visite giornaliere, giardinodiroma.net che dopo alcuni problemi tecnici stà ritornando vitale, la ml è quasi del tutto ferma. Ed è proprio in questa bonaccia che è scoppiata la classica tempesta in un bicchier d’acqua.

L’amministratore della lista ha deciso di postare un file powerpoint abbastanza approssimativo in cui si riassume la storia della carta moneta, del suo ancoraggio all’oro, della fine della convertibilità, sulla nascita e sul funzionamento del sistema bancario. Nulla di nuovo o di misterioso. Una delle classiche argomentazioni utilizzate delle organizzazioni terzomondiste per tracciare un solco tra i cattivi (gli altri) ed i buoni (loro). Dal mio punto di vista argomentazioni superficiali e faziose che inquadrano solo una parte del problema, visto che il sistema economico occidentale genera ricchezza diffusa, mentre l’economia di sussistenza proposta sotto false spoglie da queste organizzazioni ha portato nel passato le persone a morir per fame. In un’economia occidentale la maggioranza della popolazione fa parte della classe media. Nel modello terzomondista si crea una povertà diffusa e pochi super ricchi. Sono argomenti che ho sempre trovato semplici ed evidenti. Basta riflettere sulla storia e osservare le varie società senza preconcetti ideologici. Cosa ovviamente impossibile a chi sostiene tali teorie. Ragion per cui ho ignorato, come sempre, la mail.

Poi però, perdurando l’inattività della lista, è iniziato uno scambio tra pochi utenti di mail con link ad articoli a mio giudizio deliranti.

Il primo mi ha letteralmente stupito. E’ infatti il classico articolo complottista in cui si individua un nemico oscuro e malvagio che brama solo di sterminare milioni di innocenti. L’articolo si basa infatti sull’assunto dell’esistenza di un ristretto numero di persone ( i poteri forti) che agirebbero solo per brama di ricchezza e per naturale malvagità.

Come esempio sublime della capacità di distorsione della realtà da parte dell’autore e della sua profonda ignoranza, o forse malafede, vi riporto un breve passo dell’articolo:

Monti: “… eehmmm … laaa … certamente occorrono delle autorità di enforcement (ndr: Nel caso dell’enforcement, il consiglio di sicurezza dell’ONU autorizza l’invio di soldati di vari paesi, sotto comando comune, con lo scopo di risolvere conflitti fra Stati in guerra. In anni recenti, questi interventi hanno anche riguardato lotte interne di singoli paesi. L’esercito può prendere qualsiasi iniziativa, anche senza il consenso delle nazioni che sono oggetto dell’operazione) rispettate, che si facciano rispettare, che siano indipendenti e che abbiano risorse e mezzi adeguati. Oggi abbiamo in Europa troppi Governi che si dicono liberali e che, come prima cosa, hanno cercato di attenuare la portata, la capacità di azione, le risorse, l’indipendenza delle autorità che si sposano necessariamente al mercato, in un’economia anche solo liberale …

Coscienza sveglia
: Caro Presidente, se la sta cavando utilizzando termini inglesi che pochi conoscono, vero? La risposta, almeno all’inizio è imbarazzante anche per lei, e questo è davvero agghiacciante. Lei sta dicendo chiaramente che ritiene di affidare a forze militari composite, sotto comando comune, il controllo delle Nazioni che dovessero trasgredire agli ordini del Nuovo Ordine Mondiale. Afferma anche che in Europa troppi Governi pur dichiarandosi liberali hanno cercato di mantenere un minino di Sovranità Nazionale, e quindi questo non va bene perché il termine “liberale” per voi significa esattamente “sottomissione alla vostra dittatura“. Avete già imposto il cambio di Governo a Spagna, Grecia e Italia.

Enforcement. E’ un termine che come molti in inglese va contestualizzato per dargli il giusto significato. Vuol dire applicare. Quindi in una frase dove si parla di istituzioni economiche, autorità di enforcement si può intendere solo come un’autorità che possa far applicare le proprie decisioni. Come per esempio un’autorità antitrust. Nè più, né meno.

Nel secondo passaggio – basta vedere l’operato di Monti quando era commissario europeo – la frase riportata smozzicata va ad accusare i governi che si dicono a parole liberali, ma che a fatti sono corporativisti. L’Italia è un esempio splendido di questa situazione. Se nasci figlio di un notaio farai il notaio e sarai ricco. Se nasci figlio di un operaio, difficilmente riuscirai a salire più di tanto nella scala sociale. Un governo liberale invece dovrebbe plasmare la società con un ascensore sociale basato sulla meritocrazia. Se nasci figlio di operaio, ma hai delle qualità, DEVI avere l’opportunità di diventare notaio – per restare al semplice esempio di prima.

Quello che ho scritto è un po’ diverso dall’interpretazione dell’autore dell’articolo, vero?

Tornando alla mailing list, tra un utente che si complimenta ed un’altro che ti posta quest’altro articolo, non c’ho visto più. Il secondo articolo è un’invenzione. un mix di cose verosimili ed inverosimili, senza uno straccio di referenza né documentazione soprattutto per quelle più surreali. Il messaggio della mail che portava allegato il link era quello di seguire gli esempi di Ecuador ed Islanda e di non pagare i propri debiti.

Ora io sono una persona onesta. E non tollero certo chi, diverso da me, tenta di stimolarmi a diventare come lui. Andiamo un attimo nel dettaglio del problema.

L’Ecuador è un paese povero che, come molti in Sud America, vive disparità sociali enormi. Ha un debito sovrano elevato, un’economia poco funzionale, qualche problema tra militari e ribelli boliviani che incasinano la quotidianità della popolazione. Io non ci sono mai stato, ma quest’estate sono stato in Bolivia. Da quel che ho capito in Bolivia stanno un filino peggio che in Ecuador. In Bolivia si lavano i panni al fiume, non ci sono spesso i riscaldamenti in casa, si fanno tanti figli perché si muore presto. Se uno stato del genere fa bancarotta, difficilmente la popolazione ne risentirà. E’ difficile stare peggio di così.

In Islanda la situazione è diversa. Sono quattro gatti, con un debito mostruoso detenuto quasi interamente da investitori esteri. Una nazione senza vincoli economici importanti, come far parte dell’Euro, senza nessun peso politico mondiale. Ha deciso di fregarsene di pagare il debito. Tanto nessuno di loro ci rimetteva nulla. Anche perché ormai le famiglie erano già passate da un suv a membro ad una macchina usata per tutta quanta la famiglia. Non avevano molto altro da perdere.

Veniamo a noi. Il debito italiano è detenuto per non meno di un terzo da investitori privati italiani. Noi tutti possediamo una parte del nostro debito. Anche chi scrive di non pagarlo – magari non lo sa ma nel fondo d’investimento in cui ha messo i propri risparmi ci sono quote del debito nazionale. E secondo voi io potevo tollerare uno che mi manda una mail in cui esorta a mandare in malora non dico me stesso, ma milioni di concittadini? Ma siamo matti?

Dopo aver letto a commento dell’articolo linkato che in Ecuador ed in Islanda erano in corso processi civili ed evoluti, ho deciso di interrompere un attimo lo scambio a quattro (tanti utenti partecipavano a questo flame pseudo economico) di mail farneticanti e surreali complimenti, facendo presente che non era carino inondare di spam gli iscritti alla lista. Perché una mail di argomento non richiesto è spam per definizione. Ho fatto presente che quando una mail di spam supera i filtri del mio provider, provvedo a cancellarla senza perdere tempo. Quando però mi arriva una mail dalla lista in questione, io la leggo. Quando però mi si accumulano troppi messaggi di genere ben diverso da quello della lista tocca fare una scelta. O l’amministratore per primo resta in topic e riporta tutti alle regole della lista o io sono costretto ad abbandonarla la lista.

Mi sono sentito rispondere da uno dei quattro che l’intento delle mail era quello di presentare un progetto di economia solidale ai cittadini ed ai commercianti del quartiere per verificarne fattibilità e possibile realizzazione. Dal che ho dedotto che la gente mette link ad articoli che non legge!!!!

Poi l’amministratore del gruppo c’ha tenuto a far presente che non considerava spam le sue mail. E certo. Non s’è mai visto uno accusato di mandarti mail non richieste ammettere di averlo fatto.

Insomma mi sa che anche questo strumento, la cara, vecchia, mailing list su Google è arrivata al capolinea. Ho deciso che se mai verrà postato un altro di questi ignobili articoli, mi cancellerò dalla lista. Peccato, però. C’ero affezionato 🙁

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