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Medium

Una delle grandi illusioni della società attuale è che i social network – Facebook e Twitter – servano a diffondere idee. Un errore di visione clamoroso.

Mi spiego meglio. Facebook funziona a meraviglia per spiare nella vita degli altri e per condividere emozioni. Ma diffondere idee? Per nulla. Avete presente le ultime elezioni politiche? Movimenti e partitini iperpresenti su Fb nemmeno hanno raggiunto il quorum di voti per accedere ai rimborsi elettorali. Twitter, peggio mi sento. Se non sei costantemente sulla sua timeline, le notizie ed i link scorrono così velocemente che restano sepolti sotto tonnellate di messaggi.

Ma è indubbio che esista una domanda di condivisione di idee e contenuti più social di quanto non permetta la rodata piattaforma dei blog come questo.

medium

Medium è un interessante tentativo di coniugare la grande potenza del web 2.0 con la necessità di avere contenuti originali.

Traducendo letteralmente dalla presentazione che ne fanno gli autori: Medium è semplice, bello e collaborativo. E soprattutto focalizzato sulle parole.

I testi si adattano ad ogni dispositivo, anche se sembra sia in corso di sviluppo un’app mobile. Ogni paragrafo, o anche ogni parola, può essere commentata – basta un account Twitter per abilitarsi. Al momento forse è da migliorare la lettura dei commenti su tablet – scorrendoli ci si allontana dal testo di riferimento e questo mi disturba.

Ero approdato su Medium tempo fa. Ma era troppo acerbo e non l’ho seguito per un po’. Ora inizia ad essere popolato da qualche articolo interessante sia a sfondo tecnologico che  culturale.

Vi riporto come esempio questo articolo intitolato Design is not Art di Goran Peuc.

Medium è ancora in sviluppo ma è disponibile anche una sezione in italiano.

Cosa ne penso? Può essere interessante o troppo dispersivo. Giudizio sospeso il mio. Meno acerbo di quanto lo scoprii ma ancora non mi convince…

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