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Nessuna sorpresa

Si è votato ed è andata come doveva andare. Perché, mi chiedo, in molti sono così stupefatti?
Semplifico molto il mio ragionamento.
L’Italia è un paese di destra. Non siete d’accordo? E allora vi chiedo: quando mai non lo è stata? Solo perché sui social network ci creiamo un recinto chiuso in cui far accedere solo chi la pensa come noi, la realtà dovrebbe cambiare?!?

Non pensate proprio che l’Italia sia un paese di destra? La storia però ci dice cose ben diverse.

La destra storica ha unito l’Italia, ha portato al pareggio di bilancio poi ha passato la mano alla sinistra storica. Che si è estinta con la Prima Guerra Mondiale.
Poi? Vent’anni di fascismo. Destra. Estrema.
Poi? Quarant’anni di DC. Destra. La storia del centro serviva solo a distinguerla dal fascismo.
Poi? Vent’anni (circa) di Berlusconi. Destra. Strana, così distante dalle rispettabili destre europee.

La sinistra nell’era recente è riuscita precariamente ad arrivare al governo in due flebili occasioni con Prodi. In entrambi i casi erodendo voti al centro. E cadendo miseramente illudendosi di governare insieme all’estrema sinistra.

Lasciamo agli studiosi la storia del fascismo e della DC e concentriamoci sui nostri giorni e sulle elezioni del 2013.

Se il PD si allea solo con SEL o con qualunque altra espressione di un’area di sinistra estrema (reale o percepita come tale a destra) non può vincere. Gli mancano fisicamente gli elettori disposti a votare una tale coalizione. Con buona pace di Ingroia & co e dei tanti che scrivono frasi disperate su Facebook.

C’è stato un momento in cui il PD ha dovuto decidere il suo futuro. Quando Renzi ha lanciato il suo guanto di sfida. Il PD ha cambiato le regole delle primarie, ha messo Renzi in sordina e si è presentato alleato con SEL pensando che la caduta del governo Berlusconi potesse essere il viatico ad una vittoria senza fatica.
E così non è stato. Come le tessere di un domino Monti è sceso in politica contro SEL. E Berlusconi si è potuto giocare il tutto per tutto anche lui contro la patrimoniale del duo Bersani-Vendola ed un’IMU percepita come ingiusta grazie ad un’anno di immobilismo del governo Monti. Che, ricordiamolo, oltre ad alzare le tasse non ha fatto nulla di quello che si era proposto preferendo galleggiare per tutto il 2012 anziché sfidare i privilegi della sua strana maggioranza e gli sprechi che la stessa foraggiava.

Ah, dimenticavo… c’è il Movimento 5 Stelle. Programmi? Tante parole e molto confuse. D’altronde quando PD-PdL-UdC si ostinano a candidare vecchie mummie e inquisiti nelle loro liste, poi non ci si può lamentare, no? E’ stata la valvola di sfogo preferita per chi contestava senza pensare al domani. Primo partito d’Italia. Senza andare in televisione. Senza un’idea chiara che sia una. Tanto di cappello.

Io personalmente ho votato FARE che in due mesi ha raccolto quello che ha potuto, scivolone di Giannino compreso. Ne sono contento, perché non penso che basti contestare e distruggere, sennò chi si fa male sono sempre i più deboli. Penso invece che serva avere già pronto un progetto e le competenze per attuarlo.
D’altronde la storia ci ha già insegnato cosa è successo abbandonando al declino la Repubblica di Weimar e dando spazio a chi mandava all’altro paese gli altri.

Tornare alle urne subito sarebbe inutile. Non vi sono motivi per avere risultati diversi da quelli appena ottenuti. Il PD, anzichè rendersi ulteriormente ridicolo con simili proposte, farebbe bene ad accettare le dimissioni in blocco del suo gruppo dirigente.

L’Italia è una Repubblica parlamentare e sarà in Parlamento che si dovranno trovare delle maggioranze. Che necessariamente saranno diverse dagli schieramenti che si sono contrapposti alle urne.