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Orario, date e fusi orari

Quando sono andato in Giordania sapevo che avrei cambiato fuso orario. Come sempre ho confidato sull’automatismo dell’iPhone per l’aggiornamento dell’ora. Ma stavolta qualcosa è andato storto. Anziché spostare l’orologio di una sola ora come avrebbe dovuto fare, iOS 7 l’ha spostato di due ore. Poco male. Ho impostato manualmente l’orario. La cosa strana era che l’iPhone di un altro partecipante, con iOS 6, aveva aggiornato correttamente l’orario.

Giordania

Chiacchierando con Fuad, la nostra guida, ho scoperto che l’anno scorso il nuovo Primo Ministro giordano aveva deciso di mantenere tutto l’anno l’ora legale per risparmiare energia. Ma a seguito di forti proteste era stato costretto a recedere dai suoi passi. Ho dedotto che Apple non aveva recepito questo ulteriore cambiamento in iOS 7 ed ecco spiegato il mistero.

Stimolato dalla vicenda ho voluto approfondire un po’ le difficoltà dei programmatori nel computo del tempo.

Servono infatti molte tabelle per permettere ad un programma di districarsi con gli orari del mondo. Infatti non tutti gli stati utilizzano i fusi orari standard, quelli che come tutti sanno si differenziano tra loro di una sola ora. Esempi? Due stati dell’Australia – Northern Territory e South Australia – hanno un fuso orario di + 9 ore e mezza! Il Nepal è a + 5 ed un quarto! Si, proprio un quarto d’ora!!!

E l’ora legale? Serve una tabella ancora più complessa. Ogni stato decide se applicarla o meno. E se la applica ogni stato decide di farlo in un giorno diverso. E non mantiene necessariamente invariato nel tempo questo giorno! Senza calcolare l’emisfero dove si vive. In quello australe l’ora si sposta indietro e non avanti – e la primavera cade in Novembre!

Ma non basta. Possono occorrere le varie ed eventuali. C’è il caso di Samoa che insiste sulla linea del cambiamento di data e che nel Dicembre del 2011 ha deciso di perdere un intero giorno per passare dal 29 al 31. Perchè? Per agevolare i commerci con l’Australia. In Cisgiordania, a fine settembre 2013 la popolazione israeliana si è trovata a usare un’ora diversa da quella palestinese, perché l’Autorità Palestinese aveva deciso di tornare all’ora solare, mentre i residenti israeliani avevano deciso di restare sincronizzati con il cambio dell’ora legale in Israele a fine ottobre. Nello stesso posto, insomma, c’erano due orari differenti in base all’etnia. Follia totale.

Evito poi di affrontare la questione del leap second, il secondo che viene aggiunto per sincronizzare gli orologi con il moto della Terra. Praticamente un minuto di 61 secondi che può mandare in tilt i sistemi operativi non aggiornati.

E questo per quanto riguarda il presente. Se vogliamo affrontare il passato la situazione diventa drammatica. Un ipotetico viaggiatore del tempo, di quelli di cui son pieni alcuni romanzi e film di fantascienza, dovrebbe considerare alcune variabili come il passaggio dal calendario giuliano a quello gregoriano. Alcuni paesi hanno adottato il calendario gregoriano nel 1582, quando si è passati dal 4 Ottobre direttamente al 15 Ottobre. Ci sono poi altri paesi che non l’hanno introdotto neanche adesso. Molti paesi europei invece passarono al calendario gregoriano in secoli differenti: la Danimarca e la Prussia nel 1700, l’Impero Britannico nel 1752, la Russia nel 1918, la Grecia nel 1923 – con tutta calma…

E per l’inizio dell’anno? Volete ridere? In Inghilterra, dal dodicesimo secolo fino al 1751, l’anno legale iniziava il 25 di marzo, per cui tutte le date storiche di Gennaio, Febbraio e Marzo vanno corrette (l’esecuzione di Carlo I, per esempio, avvenne il 30 Gennaio 1648 secondo il calendario dell’epoca, ma oggi i libri di storia la correggono e la indicano nel 1649). In Scozia, invece, l’anno legale iniziava il primo gennaio già dal 1600, per cui passare dall’Inghilterra alla Scozia in Gennaio, Febbraio o Marzo tra il 1600 ed il 1750 comportava il cambiare anno.

Se non mi credete guardatevi questo video 🙂