Questo ponte “dei morti” – o “dei santi” che dir si voglia – l’ho passato in giro per Roma a fare il turista. Mi sono diviso tra varie visite guidate del patrimonio culturale ed archeologico della capitale ed una gita fuori porta a Civita di Bagnoreggio.
Sabato 29 è stata la volta di visitare il Convento di Trinità dei Monti. Eh si, perché tutti conosciamo la chiesa – o almeno la facciata della chiesa visto che domina la celeberrima scalinata. Ma troppo spesso trascuriamo che la chiesa è inserita in un complesso più grande. Il Convento appunto. L’area su cui è edificato il complesso fu acquistata dallo stesso San Francesco di Paola per realizzarvi il convento dell’Ordine dei Padri Minimi. La visita era organizzata per 17 euro dall’associazione I Viaggi di Adriano (link qui) ed eravamo accompagnati dalla dottoressa Roberta Perazzone. Personalmente non avevo mai focalizzato l’attenzione sul convento – anche perché le targhe all’esterno pubblicizzano solo la scuola francese che è ospitata al suo interno. La visita è stata interessantissima. Sono rimasto molto colpito dalla sala del refettorio affrescata Andrea Pozzo che, con la sola pittura, è riuscito a rendere tridimensionale la scena del banchetto ivi rappresentata. Per non parlare delle due pitture di San Francesco di Paola e di San Giovanni che scrive l’Apocalisse realizzate con la tecnica della anamorfosi. Cos’è l’anamorfosi? Parliamo di un artificio dell’arte prospettica per cui un’immagine non viene interpretata o percepita correttamente a meno che non ci si ponga obliquamente rispetto ad essa.
Nel video che ho girato sopra ho provato a rendere l’idea riprendendo l’affresco di San Francesco realizzato da Maignan. Spero si noti come all’inizio si intraveda la figura del santo. Mentre quando ci si trova in posizione frontale resta in evidenza il miracolo in cui San Francesco attraversò lo stretto di Messina sul suo mantello.
Qui sopra potete vedere un’immagine tratta da Baltrušaitis, J. (1978-1990). Anamorfosi, Milano: Adelphi che esemplifica il processo prospettico alla base della realizzazione dell’opera.
Dopo pranzo è stata la volta di Castel Sant’Angelo. Dove, a dispetto dei tanti anni passati a Roma, non ero mai entrato!
Il 30 è stata una giornata pienissima. Dopo un altra visita al Cimitero degli Inglesi è stata la volta dei Sotterranei del Colosseo. La visita era organizzata dall’associazione Roma Sparita (link qui) e per 21 euro comprendeva il tour guidato dalla dottoressa Romina Lunetta sia dei sotterranei sia del terzo ordine (cioè la balconata più alta rimasta nell’Anfiteatro Flavio). Subito dopo aver terminato col Colosseo abbiamo partecipato alla visita dei sotterranei della Basilica di San Clemente con l’associazione Amici di Roma (20 euro, link qui).
Tour de force turistico concluso lunedì 1 Novembre con una gita fuori porta a Civita di Bagnoreggio, la città che muore, con pranzo all’interno della città vecchia.