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Passare un ponte a Roma

Questo ponte “dei morti” – o “dei santi” che dir si voglia – l’ho passato in giro per Roma a fare il turista. Mi sono diviso tra varie visite guidate del patrimonio culturale ed archeologico della capitale ed una gita fuori porta a Civita di Bagnoreggio.

Ho deciso di lasciare a casa il mio fido obiettivo tuttofare, il Nikkor 18-200mm, e di portarmi appresso solo il Sigma 18-35mm ed il Sigma 50mm. Il limite di questa scelta è il relativo poco tempo che una visita guidata concede a chi vuole seguire il discorso della guida, ammirare i capolavori davanti i propri occhi e cambiare obiettivo. Ho selezionato un po’ di foto tra tutte quelle scattate e spero di averne fatta qualcuna decente.

Il weekend l’ho inaugurato venerdì 28 Ottobre con una visita serale ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina. Grazie all’associazione Roma Sparita (qui il link alla pagina dedicata alla visita) per 30 euro – comprensivi del costo del biglietto – la dottoressa Lucia Prandi ci ha accompagnato in un tour veramente suggestivo. Il cupolone del Vaticano illuminato a darci il benvenuto subito dopo l’ingresso nei Musei. L’atmosfera ovattata delle sale illuminate solo in parte. L’assenza della folla tipica delle visite diurne – salvo per la stanza delle pitture di Raffaello dove anche noi abbiamo sostato a lungo. Lo spettacolo della Cappella Sistina infine. E sulla Cappella attivo la modalità polemica, come ogni volta che vado a rimirarla! Che lo Stato del Vaticano si ostini a lasciare poco illuminata la Cappella è anche comprensibile. Si potrebbe immaginare che una luce troppo intensa degradi la pittura degli affreschi. Ma quello che trovo incomprensibile è il divieto assoluto di scattare fotografie. Non solo con una macchina fotografica, ma addirittura con uno smartphone! E trovo questo divieto incomprensibile perché senza una giusta illuminazione, un giusto obiettivo, una giusta prospettiva nessuno potrebbe scattare più che una banale foto ricordo. Nulla che potrebbe incidere sulle vendite del bookshop all’uscita. E proprio vero che all’estero sono tutti strani… 😜 Chiudo qui la modalità polemica 😉

Sabato 29 è stata la volta di visitare il Convento di Trinità dei Monti. Eh si, perché tutti conosciamo la chiesa – o almeno la facciata della chiesa visto che domina la celeberrima scalinata. Ma troppo spesso trascuriamo che la chiesa è inserita in un complesso più grande. Il Convento appunto. L’area su cui è edificato il complesso fu acquistata dallo stesso San Francesco di Paola per realizzarvi il convento dell’Ordine dei Padri Minimi. La visita era organizzata per 17 euro dall’associazione I Viaggi di Adriano (link qui) ed eravamo accompagnati dalla dottoressa Roberta Perazzone. Personalmente non avevo mai focalizzato l’attenzione sul convento – anche perché le targhe all’esterno pubblicizzano solo la scuola francese che è ospitata al suo interno. La visita è stata interessantissima. Sono rimasto molto colpito dalla sala del refettorio affrescata Andrea Pozzo che, con la sola pittura, è riuscito a rendere tridimensionale la scena del banchetto ivi rappresentata. Per non parlare delle due pitture di San Francesco di Paola e di San Giovanni che scrive l’Apocalisse realizzate con la tecnica della anamorfosi. Cos’è l’anamorfosi? Parliamo di un artificio dell’arte prospettica per cui un’immagine non viene interpretata o percepita correttamente a meno che non ci si ponga obliquamente rispetto ad essa.

Nel video che ho girato sopra ho provato a rendere l’idea riprendendo l’affresco di San Francesco realizzato da Maignan. Spero si noti come all’inizio si intraveda la figura del santo. Mentre quando ci si trova in posizione frontale resta in evidenza il miracolo in cui San Francesco attraversò lo stretto di Messina sul suo mantello.

Qui sopra potete vedere un’immagine tratta da Baltrušaitis, J. (1978-1990). Anamorfosi, Milano: Adelphi che esemplifica il processo prospettico alla base della realizzazione dell’opera.

Dopo pranzo è stata la volta di Castel Sant’Angelo. Dove, a dispetto dei tanti anni passati a Roma, non ero mai entrato!

Il 30 è stata una giornata pienissima. Dopo un altra visita al Cimitero degli Inglesi è stata la volta dei Sotterranei del Colosseo. La visita era organizzata dall’associazione Roma Sparita (link qui) e per 21 euro comprendeva il tour guidato dalla dottoressa Romina Lunetta sia dei sotterranei sia del terzo ordine (cioè la balconata più alta rimasta nell’Anfiteatro Flavio). Subito dopo aver terminato col Colosseo abbiamo partecipato alla visita dei sotterranei della Basilica di San Clemente con l’associazione Amici di Roma (20 euro, link qui).

Serata al Van Gogh Alive, una mostra multimediale dedicata al pittore olandese.

La mostra mi è piaciuta. Ma… forse meno di quello che mi aspettavo dalla pubblicità. Penso che tutto dipenda dalle esperienze personali. Io ho visto il Van Gogh Museum ad Amsterdam. E le emozioni che la pittura così materica di van Gogh mi ha trasmesso, con quei grumi di colore che sporgevano dalle opere, resta inarrivabile. Questa mostra è qualcosa di diverso che non può toccare quelle corde. Ma resta un esperimento piacevole che comunque consiglio di visitare. Per 18 euro abbiamo prenotato un biglietto che ci ha permesso di evitare la fila.

Tour de force turistico concluso lunedì 1 Novembre con una gita fuori porta a Civita di Bagnoreggio, la città che muore, con pranzo all’interno della città vecchia.

Martedì, beh… tocca riposare ogni tanto 😉