Pastorale Americana è il più celebre romanzo di Philip Roth. Portare un romanzo così famoso, così profondo, così strutturato sul grande schermo è sempre impresa improba. Che è un modo gentile per dire che non è mai possibile rendere tanta complessità in un’opera cinematografica. L’opera cinematografica deve sempre vivere di vita propria, anche allontanandosi dal solco tracciato da quella letteraria. Qui non è certo facile. Ewan McGregor, attore e regista, ha deciso di affrontare la miriade di fan di Philip Roth, il più famoso – o uno dei più famosi – autori della letteratura americana contemporanea.
Ewan McGregor fa un’opera di sintesi e, si, forse le critiche che gli muovono i fan sono anche giuste. Lo Svedese del film è un personaggio troppo tagliato con l’accetta rispetto allo Svedese del libro di Roth. Ma, come ho già detto, reputo sempre sbagliato fare questi paragoni quando si traspongono opere così famose.
I temi di Pastorale Americana ci sono tutti. Dall’infrangersi del sogno americano alla radicalizzazione degli adolescenti. Lo Svedese che sembra l’incarnazione vivente del sogno americano e che invece viene spezzato dalla vita. Andate a vederlo senza pensare al romanzo. Ma non andateci senza averlo letto.