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Per il bene del Quartiere

Non ti puoi assentare un attimo per un ponte che poi ti tocca leggere tonnellate di post su facebook…

Aggiornatomi sulle ultime polemiche nate pretestuosamente sul suddetto social network, ho scritto questa mail al Presidente del CdQ e a tutti i Consiglieri sulla apposita mailing list del CdQ. E visto che spesso e volentieri viene ricordato che nel CdQ si dovrebbe agire per il bene del quartiere, adesso vedremo se Jannino, Laino ed Onori veramente hanno questo interesse. O se preferiscano, col solito metodo definito del rigiramento della frittata, continuare ad alimentare il sospetto di promuovere altri interessi… quantomeno quelli delle associazioni che presiedono!

Rientrato da un viaggio leggo su Facebook di alcune iniziative di Onori, iniziative di cui non trovo traccia su questa mailing list.

Prendendo spunto da un’osservazione della Ciciarello sul fatto che ci sia una presunta incompatibilità “morale” tra l’appartenere al CdQ e collaborare in vario grado con il Consorzio, Onori annuncia agli utenti facebook di aver scritto al solo Jannino per richiedere l’inserimento all’OdG della prossima riunione di un punto specifico, dove richiedere la modifica dello statuto onde introdurre l’incompatibilità tra l’appartenere all’una o all’altra organizzazione. Onori afferma di aver scritto a Jannino, badate bene, non valutando opportuno condividere con gli altri consiglieri la sua richiesta tramite questa mailing list. Ne prendo atto, sebbene non possa dirmi d’accordo con questo comportamento.

Onori tralascia di approfondire il perchè si debba o no collaborare col “nemico” – in termini medici Onori vede se stesso ed il CdQ come una malattia autoimmune, visto che il Consorzio siamo tutti noi, non certo un’entità estranea. Una discussione del genere non può certo essere limitata ad un social network come facebook, ma Onori lascia intendere che il proprio personale punto di vista sia più che sufficiente per esaurire l’argomento. Ovviamente non posso concordare.

In tutta la vita del precedente CdQ la questione è stata dibattuta in maniera approfondita con varie opinioni. Non è questa la sede per riassumerle.

La prossima riunione sarà dedicata al programma e tra questo punto e le varie ed eventuali faremo notte – basti considerare che già nella precedente riunione l’attuale maggioranza si è rifiutata di affrontare i problemi seri ed urgenti del quartiere da trattare in quest’ultimo punto.

Una modifica dello statuto – che non può limitarsi al mero punto suggerito in forma privata da Onori – necessita di una riunione dedicata. Faccio presente infatti che la popolazione richiede anche una profonda modifica del regolamento delle elezioni, affinché frasi pronunciate nella prima riunione del Consiglio Direttivo – mi riferisco a “il voto non conta” – vengano archiviate come un brutto momento della vita del quartiere. Per cui prego Jannino di non caricare eccessivamente l’odg della prossima riunione. Riunione di cui ancora in questa mailing list non si conosce la data presunta – girano voci che sia stata stabilita per il 19 Maggio, ma di ufficiale in questa mailing list nulla è stato comunicato!

 

Onori comunque mi da la spunto per fare pubblicamente e alla luce del sole una riflessione profonda, spunto di cui lo ringrazio.

 

Se è vero che chi fa parte del CdQ deve essere mero controllore e non attore, allora la situazione si complica e si richiedono scelte nette e trasparenti da parte dei consiglieri.

Onori è responsabile territoriale dell’Associazione Teorema, da tutti considerata vicina al PD – basta informarsi sui curricula della dirigenza della stessa associazione. Onori stesso in passato si è prestato ad una raccolta firme in campagna elettorale regionale con un incontro nel quartiere con un candidato del suddetto partito. Nulla di illecito, ma come dimostrare che l’impegno di Onori, le sue eventuali proposte nell’ambito del Consiglio Direttivo, non siano etero dirette e che lui stesso agisca per il bene del quartiere e non per il bene del PD – o in sub ordine dell’Associazione Teorema? Ed in più mi chiedo – e non sono il solo nel quartiere: chi l’ha eletto Responsabile Territoriale di tale associazione? Dove sono i verbali? Chi sono gli iscritti in questo quartiere? Quando si sono tenute le elezioni? Nulla è disponibile.

Laino è Presidente di una associazione che a detta di tutti – lui negherà ma le malelingue insistono – è vicina ad esponenti del PdL. Come dimostrare che agisce per il bene del quartiere e non per quello del PdL? Anche quì: chi l’ha eletto Presidente di tale associazione? Dove sono i verbali? Chi sono gli iscritti? Quando si son tenute le elezioni? Anche quì nulla è disponibile.

Jannino è Presidente di un CdQ che si batte per un centro civico/centro anziani laico, ma è altresì Presidente del Centro Anziani San Pio, con sede in Parrocchia e chiaro riferimento confessionale. Nulla di male ovviamente, ma come dimostrare che veramente vorrà creare una struttura che sarà una seria concorrenza a quella di cui già fa parte? E poi, anche in questo caso, chi lo ha eletto a tale carica? Dove sono verbali? Chi sono gli iscritti? E quando sono state tenute le elezioni?

Si vede bene come sia molto difficile, in vista di una riunione del programma, un programma volto “al bene del quartiere”, poter credere che questi consiglieri dalla doppia carica possano fare proposte che svantaggino gli interessi delle associazioni che presiedono.

Confido quindi che come primo punto all’Ordine del Giorno della prossima riunione, la Presidenza voglia richiedere che i tre nella loro saggezza mettano agli atti sia le loro lettere di dimissioni da tali associazioni, sia le lettere di accettazione di tali dimissioni da parte delle associazioni stesse. Tanto per fugare ogni dubbio sulle questioni prima esposte e per confermare che il loro impegno volge solo ed unicamente a vantaggio del quartiere tutto.

Invito anche a non inserire altri punti oltre questo qui suggerito a quelli già previsti: programma e varie ed eventuali.

Ribadisco che la modifica dello statuto e del regolamento delle elezioni comporterebbe una discussione troppo ampia per non richiedere una riunione dedicata. Suggerisco altresì di subordinare tale discussione all’incontro con la cittadinanza per illustrare il programma, così che siano proprio i cittadini a ribadire la loro volontà di apportare specifiche modifiche al regolamento delle elezioni e allo statuto.